Titti primo bagno di folla in attesa del Cavaliere di Fabrizio Del Noce
Titti, primo bagno di folla in attesa del Cavaliere Campo dei Fiori, il tour della Parenti FORZA ITALIA DEBUTTA AROMA Titti, primo bagno di folla in attesa del Cavaliere AROMA HIME', la «verduraia» berlusconiana ha già tirato giù la saracinesca e Titti «la Rossa» è costretta a fare il suo bagno di folla, nel centro di Roma, alla cieca, aggirandosi per Campo dei Fiori senza il conforto di una calorosa accoglienza iniziale. Ma non è un gran danno. Le tocca l'ingrato compito di far da apripista al Cavaliere che piomberà su Roma mercoledì prossimo, per un tour elettorale di tre giorni nel suo collegio. L'intrepida Parenti esplora un «territorio vergine». Così gli uomini di Forza Italia, che la seguono, potranno suggerire al leader l'itinerario migliore. Del resto, il «dottore» ha in agenda anche alcuni appuntamenti non a rischio. La serata dalla contessa Pallavicini, dove l'aristocrazia nera lo festeggerà insieme a Fini. E l'incontro con i giovani cattolici, al collegio di S. Apollinare, riserva di caccia di Alberto Michelini, ex alunno di quell'istituto. Titti accetta di buon grado di far da «cavia». E gira per il mercato, accompagnata dal brusio dei commercianti che parlano e sparlano di Berlusconi. Solo quando approda a piazza Navona lo staff che la segue (o la perseguita?) le concede di chiacchierare un po' di sé. E persino della sua vita privata. Visto che l'ultimo pettegolezzo che la riguarda raccolto daH'«Europeo» - la vede protagonista di un flirt giovanile con Massimo D'Alema. «Mi hanno attribuito una sfilza di amici sorride Titti - l'antesignano è Intini, che non conosco. E non ho mai visto nemmeno D'Alema, tranne che in tv. Lui mi ricorda come ujia giovane graziosa? Accolgo volentieri il complimento, anche se mi ha confuso con qualche altra ragazza. Sapete io non avevo tempo per far vita di relazione. Già, la magistratura è una casta, dove la professione si tramanda di padre in figlio. Ma nella mia famiglia non c'era nessun giudice e ho dovuto faticare: non ho un padre magistrato, io». Al contrario di Borrelli? Titti conversa amabilmente. E cerca di riaversi dallo stress del «tour». Un lavoraccio. All'inizio è fortunata. Un fioraio le regala una rosa. Dal primo bancone la chiama Erasmo Cinque, che spiega: «Berlusconi è un commerciante come noi e lo dovemo vota». Non la pensa così il pescivendolo: «Sto "zozzo" che va coi fasci», impreca. La combriccola prosegue e sta per imboccare la via che porta alla storica sezione del pds di Regola Campitelli, quando arriva il contrordine. Meglio evitare. «Non ci voglio passare», dice la Parenti. La scusa ufficiale per il repentino mutamento di itinerario sarà, ovviamente, un'altra. Ma il destino è sadico. Gli incidenti possono capitare anche quando si pensa di stare al sicuro, con tante donne amiche (come Gabriella Abete), tra le quattro mura del club femminile di Forza Italia. Dove un esponente di Alleanza nazionale, Gino Ragno, prende la parola per attaccare D'Ambrosio. Il motivo? Ha indagato su di lui. «Nel 1974, per piazza Fontana, perché insieme ad altri giornalisti ho fatto un viaggio in Germania». Curioso. Solo dopo qualche insistenza si viene a scoprire che a quella trasferta prese parte anche Guido Giannettini, iscritto a due associazioni che erano presiedute da Ragno. Altro giro, altra corsa. La Parenti viene depositata in un club di Forza Italia. Fino a una settimana fa non esisteva e non rimarrà aperto per molto. Giusto il tempo di accogliere Berlusconi. E' lo studio di un imprenditore che ha la fortuna di essere dirimpettaio del ministro Spaventa. Il cui comitato elettorale è proprio nel palazzo di fronte. Per questo motivo quelle stanze si sono tramutate, improvvisamente, in un club. La giornata, che prosegue nei quartieri popolari, è iniziata in sordina in un cinema dei Parioli. Poco più di un centinaio di persone per Domenico Fisichella, la Parenti, e Fabrizio Del Noce, che se la prende con i magistrati: «Ha ragione Fini: mi ha detto che se il pool "mani pulite" avesse usato nei confronti dei craxiani le cautele riservate al pds non avrebbe arrestato nemmeno Mario Chiesa». Alle spalle degli oratori, l'insegna pubblicitaria dell'ultimo film di Monicelli: «Cari, fottutissimi amici». Ma è possibile leggere solo la prima e la terza parola. Quel "fottutissimi" è stato debitamente censurato con un panno blu. Maria Teresa Meli ZA ITALIA TTA MA Campo dei Fiori, il tour della Intini, ex portavoce di Bettino Craxi: «Dicono sia mio amico, in realtà non l'ho mai visto», dice la Parenti Titti Parenti con Fabrizio Del Noce A sinistra Massimo D'Alema
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