«Mai pagato tangenti per le Gru»

Unica ammissione dalla Trema: troppo alto il prezzo della shopville Unica ammissione dalla Trema: troppo alto il prezzo della shopville «Mai pagato tangenti per le Gru» / due managerfrancesi negano «Tangenti alle Gru? Non ne sappiamo niente». Però qualcosa sta succedendo nell'ufficio del giudice per le indagini preliminari Sebastiano Sorbello, che ieri mattina ha iniziato a interrogare i due top manager della multinazionale francese Trema, Roger Flament e Maurice Bansaj, arrestati per corruzione e detenuti alle Vallette. Una svolta clamorosa? «Qualche ammissione, i primi segnali di apertura» commenta con cautela il sostituto procuratore Giuseppe Ferrando, che partecipa agli interrogatori, e che l'altro ieri, dalle 16 alle 23, ha sentito per primo i due uomini d'affari. La novità, nel muro di negazioni che Flament e Bansaj hanno costruito giovedì davanti al pm, risale indietro nel tempo, agli Anni Ottanta, quando la Trema acquistò «chiavi in mano» la shopville dalla coop «rossa» Galileo, per 86 miliardi: «Sapevamo che il prezzo richiesto era alto rispetto alle quotazioni correnti. Abbiamo pagato senza fiatare, perché ci interessava entrare nel mercato italiano. Accettammo quindi di sborsare una cifra che ci appariva eccessiva. Ma il nostro interesse era preminente». Flament avrebbe ammesso di aver pagato «una sorta di tassa politica» per aprirsi la strada in un territorio sconosciuto, dove era necessario avere buoni rapporti con tutti, compresi i politici. Ma nulla a che vedere con le tangenti, quindi, secondo loro. Per il resto, hanno negato tutto. Anche quello che aveva trovato riscontro nelle confessioni di chi aveva incassato le tangenti. I dirigenti della Trema non sapevano nulla di miliardi in «nero», di miliardi in tangenti: «Milan, il nostro rappresentante in Italia, aveva una grande libertà di azione. Ci ha tenuto all'oscuro di tutto, ha fatto tutto da solo». Questa la linea difensiva del presidente e del direttore generale, che però non ha affatto convinto i due magistrati. Ma è credibile che Milan abbia potuto creare miliardi «in nero» per pagare tangenti all'insaputa di Parigi? E ancora: a Grugliasco tutti i dipendenti Trema sapevano benissimo quello che stava succedendo, e molti hanno collaborato a creare false fatture, falsi avanzamenti di lavori che non esistevano, proprio per creare fondi neri. Solo i francesi ignoravano questo? Tutti, a Grugliasco, conoscevano Milan: la sua Mercedes, i suoi modi da uomo d'affari simpatico, pronto a risolvere ogni problema, sempre disponibile con tutti. Lo avevano soprannominato «l'uomo con la valigia». E spesso era accompagnato da Bansaj, «il francese», che davanti al pm ha continuato a ripetere: «Mai sentito parlare di tangenti». Per poi scoppiare a piangere, a tarda sera, mentre pensava alla sua famiglia: «Mia moglie aspetta un figlio, e io sono qui». Più tran- BOLLETTINO METEO Sabato 5 Marzo PREVISIONI su Piemonle e Valle d'Aosta, cielo generalmente pdense Temperatura: stazionaria Venti: deboli nord IERI TEMPERATURE IN CITTA' MASSIMA 16,5 MINIMA 3,2 UMIDITA' (ore 14) 52% PRECIPITAZIONI FINO ALLE ORE 19 0 mm TOTAI F Dl QUESTO MFSF 5,2 mm MEDIA (1913-1988) 63,1 Osseivalono Meleo Piazza d'Armi OGGI IL SOLE: sorge alle ore 7 e 1 minuto, tramonta alle ore 18 e 22 minuti LA LUNA: si leva alle ore 2 e 22 minuti, cala alle ore 11 e 40 minuti € Ultimo quarto 4 marzo ore 18 Q> Luna nuova 12 marzo ore 8 i Primo quarto 20 marzo ore 13 © Luna piena 27 marzo ore 12 Scaricano tutto sull'uomo con la valigia «Il nostro rappresentante aveva carta bianca» quillo Flament, che a tratti ha cercato di scherzare. Imperturbabili i 5 avvocati: Bovio, Siniscalchi, Bosisio, Lombard e il suo assistente, che hanno subito recuperato l'aplomb dopo la notizia dell'arresto dei loro clienti, a neanche ventiquattr'ore dalla festa di inaugurazione della shopville. Milan aveva raccontato, e la sua segretaria lo aveva confermato, che c'era addirittura una sigla, nella contabilità Trema, quella famosa «b.c.», ovvero «boite de chocolat», che nascondeva pudicamente le tangenti. Flament e Bansaj danno la loro spiegazione: «Da noi in Francia c'è l'abitudine, a fine anno, di regalare scatole di cioccolatini ad amici e colleghi di lavoro. Ma non sono tangenti». E quei lavori fasulli? «Milan ci disse che alcune società interessate a venire alle Gru avevano bisogno di essere invogliate. Perciò andò loro incontro offrendo a livello promozionale l'esecuzione di alcuni lavori, come allestimenti di stand e opere murarie, che forse poi non ha fatto». Roger Flament, 67 anni, ha ricordato al magistrato: «Sono stato insignito della Legion d'Onore, e faccio parte del Consiglio superiore della Difesa nazionale. Le sembra possibile che io abbia dato ad uno come Milan, che avrò visto in tutto un paio di volte, l'incarico di pagare tangenti? E perché mai avremmo dovuto pagare a Grugliasco, dove mi risulta non ci Roger Flament (da sinistra) e Maurice Bansaj sono in carcere da giovedì; li interroga il giudice Sebastiano Sorbello (foto sotto) fossero problemi? Tutti gli intralci erano in Regione». I «francesi» hanno raccontato che, ad un certo punto, sospettarono che Milan intascasse soldi a loro insaputa, perciò avrebbero chiesto l'intervento di Aldo Brancher, braccio destro di Fedele Confalonieri, attuale presidente della Fininvest. «Alla fine, scoprimmo che Milan aveva creato il "nero", e lo denunciammo». L'interrogatorio è continuato fino a notte. Si è parlato di un'agenda di Milan, con tutti gli appuntamenti con i politici, misteriosamente sparita. E di altri documenti distrutti. Flament e Bansaj restano in carcere. Nei prossimi giorni saranno messi a confronto con «l'uomo con la valigia», Milan. Brunella Giovara Nino Pietropinto

Luoghi citati: Francia, Grugliasco, Italia, Parigi, Valle D'aosta