Treviso premio di consolazione

Basket: ieri nella finalissima di Coppa Italia ha superato la Glaxo Verona Basket: ieri nella finalissima di Coppa Italia ha superato la Glaxo Verona Treviso, premio di consolazione Garland fa la differenza La Benotton Treviso ha vinto la Coppa Italia '94 di basket, battendo la Glaxo Verona (78-61) nella finale di ieri sera al nuovo palasport di Casalecchio. Nel match per il 3° posto, successo consolatorio della Buckler Bologna - grande favorita della vigilia - sull'altrettanto deludente Stefanel Trieste (76-71). Dunque Treviso ha ritrovato lo smalto nel suo momento più delicato, pochi giorni dopo l'eliminazione dall'Euroclub e mentre nel massimo campionato arranca in sesta posizione (l'anno scorso perse lo scudetto in finale contro la Virtus Bologna). Si potrà così rasserenare un po' anche Gilberto Benetton, che di recente aveva minacciato l'epurazione a fine anno dei giocatori macchiatisi di scarso impegno, oltre a ventilare un suo minor impegno finanziario nel basket. Treviso era in qualche modo l'unica fra le finaliste di questa Coppa Italia a dover dimostrare assolutamente qualcosa: Bologna è leader in Al e nei quarti dell'Euroclub, la neopromossa Verona ha comunque stupito tutti, Trieste ò finalista di Korac e seconda in campionato. La Benetton, invece, finora aveva fatto parlare di sé soprattutto in negativo, malgrado in estate avesse centrato il col- BOLOGNA Italia gliela diede Corchiani, chiamato a sostituire Teagle; quest'anno è toccato ad Addison. Sembrano già remoti i tempi di star come Kukoc e Del Negro (che valsero lo scudetto nel '92, l'unico nella storia del club veneto), ma l'aristocratica Benetton non poteva accontentarsi in questa Coppa Italia di un ruolo da comprimario, specie al cospetto di una neopromossa in Al come Verona. Verona, autrice di un grande exploit nelle semifinali contro Bologna, non ce l'ha fatta a ripetere il miracolo. Merito naturalmente anche di Treviso, che ha sfruttato la sua panchina lunga per stremare gli uomini (contati) della Glaxo con un'asfissiante difesa (troppe le palle perse dei veronesi). La partita si è decisa sin dall'inizio, con Treviso subito avanti (8-0, poi 14-3) grazie alla marcatura di Ragazzi sul temuto Williams e alle conclusioni di Addison e Garland. Il divario si è dilatato al 9' (23-10), con Treviso finalmente lucida e paziente in attacco, come non sempre le capita. Verona ha tentato una reazione con Bonora (12 punti consecutivi, votato miglior giocatore del torneo: 29-25 al 14'), ma la Benetton è subito ripartita: 42-32 al riposo, 63-46 al 34' e Glaxo ko, seppure con l'onore delle armi. po del mercato italiano ingaggiando Pittis, si fosse assicurata un play ambito come Garland e avesse infine strappato a Cantù l'altro statunitense tuttofare Mannion e il coach rivelazione Frates. Ma tutte queste nuove armi le si erano poi rivoltate contro come boomerang, scatenando la rivolta degli ultras trevigiani proprio dopo la sconfitta interna di campionato contro Verona. Da allora è stato un tourbillon di polemiche, accuse e minacce. Ne ha fatto le spese Pace Mannion, tagliato per far posto a Addison, ma anche Garland sembrava in pericolo, così come gli stipendi dei giocatori. Invece in questa final four, improvvisamente, il bruco è diventato farfalla e Treviso ha ribadito che le sei finali (nazionali e internazionali) disputate negli ultimi due anni, il 2° posto nel campionato e nell'Euroclub '93 e, infine, questo bis in Coppa Italia (già vinta nel '93 a Forlì, dopo il 2° posto del '92 dietro Pesaro) non sono un caso. Sono bastati l'innesto di Addison, sguardo e labbrone da trombettista di Harlem, e la ritrovata condizione di Rusconi e Pellacani (decisivo nella semifinale di giovedì) perché un po' tutti, Garland in primis, ritrovassero condizione. Treviso evidentemente aveva bisogno di una scossa psicologica: l'anno scorso in Coppa DAL NOSTRO INVIATO