Un rebus senza spiragli
Un rebus senza spiragli Un rebus senza spiragli A Napoli tifosi spaccati Ferlaino attacca la Figc NAPOLI. Una città si sta mobilitando per salvare il Napoli. Tantissime le lettere e le raccomandate che stanno giungendo nella sede del club con offerte in denaro dei tifosi che, pur di evitare il fallimento della squadra del cuore, hanno messo da parte polemiche e incomprensioni che pare continuino invece a condizionare i dirigenti della società partenopea. In proposito l'assessore alle Finanze del Comune, Roberto Barbieri, ha dichiarato: «L'amministrazione invita le parti ad incontrarsi con spirito nuovo, mettendo in un angolo vecchi rancori, interessi giacenti su altri tavoli e a riesaminare il piano tecnico e finanziario secondo il percorso studiato con la Federcalcio e mai realizzato per il mancato accordo di alcuni soci fidejussori e di alcune banche che sembrano preferire strade più onerose e rischiose. Le ultime soluzioni prospettate sembrano portare ad una discutibile sopravvivenza della squadra sino a fine campionato con scarse prospettive per il futuro». E' quindi chiaro che difficilmente il Napoli potrà salvarsi solo con le generose offerte dei sostenitori: troppo gravoso il passivo. Un giudizio negativo sull'iniziativa dei tifosi è stato espresso dal presidente della lega cooperative campana, Osvaldo Cammarota: «Il modello che è all'origine del progetto Napoli per Napoli sembra ricondurre la proprietà e il controllo al vecchio azionariato. Salvare il calcio a Napoli è un obiettivo condivisibile ma bisogna perseguirlo seriamente, mettendo al bando furbizia e tatticismi vecchia maniera». Tra i tifosi c'è pure chi ritiene che Ferlaino potrebbe avere escogitato l'ultima furbata per cercare di restare a galla. Qualcosa di simile all'Atcm, l'associazione che nacque ai tempi di Maradona e fece lievitare il costo degli abbonamenti. A creare nuovo disorientamento, anche tra i tifosi più generosi, la possibilità, anzi la certezza, della partenza, addirittura prima della fine del campionato, di Fonseca, Ferrara e Thern. Un modo per evitare Marisa Laurito vicina al Napol il fallimento e consentire a chi governa il Napoli di continuare a governarlo. Naturalmente i giocatori, che lunedì dovrebbero (è il caso di usare il condizionale dopo l'ultimo rinvio) mettere in mora la società, sono turbati. Nelle ultime settimane si è parlato poco di calcio giocato, negli spogliatoi, e molto di problemi societari. Logico che la concentrazione sia calata. Un campanello d'allarme in vista del match a Lecce. Ieri Ferrara ha fatto sapere di aver ricevuto una telefonata di scuse da Matarrese. Il presidente federale ha negato di aver rilasciato dichiarazioni offensive per la squadra del Napoli. Ma sulla questione l'azionista di maggioranza del Napoli, Ferlaino, ha precisato: «La Gis, da Matarrese denominata una finanziaria, è la proprietaria dell'impianto di Marianella inaugurato proprio dal presidente federale il 18 maggio del '92. L'attività di sostegno della Gis al Napoli è stata continua e crescente ed è ben nota fin dall'87 alla Figc che nel corso delle ripetute verifiche disposte congiuntamente alla Covisoc ha analizzato tutte le transazioni finanziarie tra le due società. I bilanci delle due società sono stati regolarmente acquisiti dalla Covisoc e l'indebitamento attuale nei confronti della Gis è stato nel giugno '93 espressamente quantificato dalla Figc». La psicologa Vera Slepoj ha invece sparato sui giocatori del Napoli: «Sono degli eroi negativi e pericolosi, con il portafogli al posto del cuore, privi di dignità morale. E' la conferma che il denaro fa male ed impoverisce le coscienze. E' vergognoso che giovani miliardari protestino per due mesi di stipendio non percepito quando ai confini dell'Italia si muore per fame, guerra e malattie. Sono anche loro complici della bancarotta ed è inutile che si atteggino a vittime». Più moderato l'interventoappello di Marisa Laurito: «Cari giocatori avete avuto tanto dal Napoli, soldi, notorietà, affetto, e ora non potete tradirlo così, su due piedi». mesi Marisa Laurito è vicina al Napol
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