KIRK attore per sempre

Douglas padre riappare a sorpresa sul set: interpreta «Greedy» con Michael J. Fox Douglas padre riappare a sorpresa sul set: interpreta «Greedy» con Michael J. Fox KIRK attore per sempre «Non ho bisogno di denaro Se torno a recitare è per fascino» LOS ANGELES. Settantasette anni e ottanta film sulle spalle, Kirk Douglas ha fatto veramente di tutto. E' stato il Campione, è stato Doc Holliday in «Sfida all'Ok Corrai», è stato Spartacus. Anche se la formula è un po' abusata, è una delle leggende viventi di Hollywood. Nel 1988 lo si era visto un'ultima volta accanto a Burt Lancaster in «Due tipi incorreggibili» e poi basta. Sembrava uscito dal mondo del cinema e essersi inventato una nuova carriera. Sì, perché dopo che nel 1988 ha pubblicato la sua autobiografia («Il figlio del venditore di stracci»), Kirk Douglas ci ha preso gusto e si è messo a scrivere romanzi. Prima «Dance with the Devil», poi «The Gift» e quindi «Last Tango in Brooklyn». «Farò un nuovo film quando troverò la sceneggiatura giusta per fare qualcosa con Michael», ripeteva. Si riferiva al suo primogenito Michael Douglas, diventato altrettanto famoso come attore e come produttore. Ma quando gli e arrivata la proposta di essere il protagonista di «Greedy» a fianco di un altro Michael, di quel Michael J. Fox della serie «Ritorno al futuro», il vecchio Kirk ha accettato. Gli è piaciuta l'idea di fare la parte di Uncle Joe, lo zio ricchissimo che si diverte a manipolare i nipoti che lo circondano di ridicole attenzioni nella speranza di ereditarne la fortuna. Di presentare un personaggio che ci fa ri- PRIME CINEMA Popolare e commovente la storia sull'Aids di Jonathan Demme, tratta da un processo realmente accaduto Kirk Douglas con vicino Michael J. Fox in «Ritorno al futuro» Foto qui accanto: Michael Douglas In alto a destra: Liz Taylor flettere attorno a queste domande: fino a che punto siamo pronti a umiliarci, a perdere la nostra dignità, di fronte a 25 milioni di dollari? Che cosa siamo disposti a compromettere: l'onestà, il rispetto per noi stessi? Che cosa l'ha indotta a tornare sul set? Come mai ha rotto la sua promessa? «Un attore non può mai smettere. Io per fortuna non ho bisogno di farlo per soldi, ma quando si presenta una parte che ti attrae molto non puoi dire di no. E "Greedy" mi è subito piaciuto, mi ha colpito questo personaggio che riesce a manipolare tutti così bene che non molla finché non ottiene esattamente quello che vuole. Un bastardo insomma, ma un bastardo simpatico, che alla fine cerca solo di essere amato». Con «Wall Street» suo figlio Michael ha conquistato quel riconoscimento che a lei è sempre sfuggito, l'Oscar. Che cosa ha provato quella notte? «E' un po' come se avessi raggiunto l'immortalità attraverso lui. Michael e io non siamo sempre e andati d'accordo, ma negli ultimi dieci anni abbiamo stabilito una relazione molto stretta. Forse perché è diventato padre anche lui e deve aver realizzato che il suo papà, dopotutto, non era poi così male». Adesso recitando a fianco di un personaggio come Michael J. Fox potrebbe incontrare un nuovo pubblico. «Io ho la fortuna di poter fare quel diavolo che mi pare. Se scrivo un libro, parlo di quello che voglio, e se scelgo di fare un film non ho bisogno di stare a fare questo genere di considerazioni. Lo faccio perché trovo una storia che mi attrae, perché vedo un personaggio cui il pubblico può rispondere. E poi, chissà, magari va a finire che sono io a portare nuovi spettatori a Michael J. Fox». E' sorpreso dal successo che ha incontrato come scrittore? «Assolutamente. L'autobiografia doveva essere una cosa a sé, un'esperienza un po' catartica per ripercorrere la mia vita. Ma poi ho visto che scrivevo con facilità e così ho iniziato a pubblicare romanzi». Nella scena della lotta in piscina con Michael J. Fox, siete davvero voi due o avete usato delle controfigure? «Io sono vecchio ma non sono debole. Dopotutto al college ero il campione mai sconfitto di lotta libera! Ancora adesso vado in palestra tutti i giorni e sono più forte di tanti ragazzini. Quando è arri¬

Luoghi citati: Hollywood, Los Angeles