Notte di terrore nella Palermo dei vip

Notte di terrore nella Palermo dei vip Notte di terrore nella Palermo dei vip Figlia dell'editore Ardizzone e i domestici ostaggio dei banditi PALERMO I banditi hanno tenuto le vittime in cucina, minacciandole che le avrebbero uccise senza pensarci due volte: «Vi ammazziamo, non scherziamo» hanno urlato più volte chiedendo, ma senza ottenerla, la combinazione della cassaforte. Uno dei tre, anzi, ha chiesto le chiavi della cassaforte ottenendo un diniego dalla figlia dell'editore-direttore del più antico quotidiano della Sicilia. «Chiavi non ne ho perché non la utilizziamo», ha risposto la giovane che nel tentativo di rabbonire i tre ha aggiunto di avere con sé un po' di banconote e gliele ha consegnate. Ma i banditi non si sono accontentati. Giada Ardizzone che al momento dell'irruzione stava parlando al telefono con un'amica ha mostrato un eccezionale self control e ha provato in ogni modo a prender tempo. «Stanno per rincasare i miei familiari e per voi saranno guai» ha detto fra l'altro la giovane. Alla fine i DAL NOSTRO CORRISPONDENTE Notte di terrore nel quartiere dei vip. Per due ore tre banditi con pistole e un coltello hanno terrorizzato la figlia dell'editore e direttore del «Giornale di Sicilia», Antonio Ardizzone, Giada di 23 anni e la coppia di domestici filippini con il figlioletto. Poco prima di mezzanotte nell'elegante villa di Fondo Anfossi, la zona residenziale più esclusiva di Palermo vicino al Lido di Mondello, è giunta anche la nuora di Ardizzone, Raffaella Pozzi di 24 anni con il suo bambino di 6 mesi e la baby sitter. Anche loro sono stati presi in ostaggio subito dopo esser scesi dall'auto guidata dalla giovane signora. Uno dei banditi ha afferrato il nipotino di Ardizzone, che la madre impaurita teneva in braccio stringendolo a sé, e ha annunciato minacciosamente «Il bambino lo tengo io, non si sa mai». Antonio Ardizzone, editore e direttore del Giornale di Sicilia in una foto di 10 anni fa tre hanno preferito accontentarsi di orologi, alcuni gioielli di poco conto e di un po' di denaro che hanno sottratto alle tre giovani donne e al domestico. Uno di loro è anche salito al piano di sopra e nelle stanze da letto ha arraffato altri gioielli e una telecamera, il tutto per non più di una trentina di milioni. Quindi la fuga sulla vecchia Ford Fiesta dei domestici filippini targata Roma. L'allarme è stato dato subito dopo ai carabinieri e alla polizia che stanno controllando adesso le impronte rilevate dalla scientifica con quelle di numerosi giovani pregiudicati. L'azione dei banditi è stata ricostruita dagli investigatori sulla base delle testimonianze abbastanza precise rese dai malcapitati, i tre hanno scavalcato agevolmente il muro di cinta della villa e sono entrati mentre il domestico stava depositando i rifiuti nel cassonnetto esterno. Pochi attimi e sono entrati nella villa, armi in pugno, annunciando di esser pronti a fare un massacro. Negli uffici della squadra mobile e in quelli del locale comando dei carabinieri non sono stati forniti molti particolari sulla rapina. Può darsi che i banditi avessero ricevuto indicazioni precise, in particolare, sull'esistenza di una cassaforte nella villa. Un'informazione, peraltro, risultata imprecisa. Antonio Ravidà

Persone citate: Anfossi, Antonio Ardizzone, Antonio Ravidà, Ardizzone, Giada Ardizzone, Raffaella Pozzi

Luoghi citati: Fondo, Lido Di Mondello, Palermo, Roma, Sicilia