IL CASO UNA CITTA' NEL TERRORE

B B B ANDE di assassini e stupratori seminano morte e terrore tra i musulmani rimasti a Banja Luka, roccaforte serba in Bosnia occidentale. In questa città dimenticata dalle cronache, la pulizia etnica di tutta la popolazione non serba è praticamente compiuta. Da Banja Luka sono stati costretti a fuggire musulmani e croati. Contro quei pochi che sinora hanno resistito alle minacce, i serbi hanno scatenato una terribile campagna intimidatoria il cui scopo è quello di scacciarli definitivamente dalle loro case. «Le informazioni che ci giungono attraverso i funzionari delle organizzazioni internazionali che operano a Banja Luka sono terrificanti», ha dichiarato il portavoce dell'Alto Commissariato per i profughi, Kris Janowski. «E' in corso una violenta campagna intimidatoria contro quel che rimane dei musulmani. Ne sono protagonisti i militari e i miliziani serbi». L'attacco si è protratto per oltre mezz'ora: i somali hanno continuato a sparare anche quando, dopo una decina di minuti, tre elicotteri italiani, due Ab-205 e un Mangusta da combattimento, hanno iniziato a sorvolare il quartiere per individuare i franchi tiratori. Dall'ambasciata sono usciti tre cingolati che si sono diretti verso la zona in cui erano appostati i somali, mentre dagli elicotteri arrivavano segnalazioni preoccupanti: un folto gruppo di persone, donne e bambini in testa, si stava

Persone citate: Kris Janowski