Banja Luka ricomincia la guerra dello stupro

Sanici Lutea, ricomincia la guerra dello stupro Sanici Lutea, ricomincia la guerra dello stupro L'Alto commissariato per i rifugiati denuncia l'ultimo capitolo della pulizia etnica Janowski ha elencato una serie di delitti compiuti dai soldati serbi contro civili musulmani. «Un vecchio di 72 anni è stato aggredito in casa da un gruppo di uomini armati che l'hanno accoltellato dopo aver messo per aria la sua abitazione. Adesso è in fin di vita all'ospedale della città». Tra le vittime, una donna musulmana trentaquattrenne che è stata picchiata e stuprata da un gruppo di miliziani serbi davanti alla sua bambina di dieci anni. Lo stesso è accaduto a una ragazza diciottenne, violentata davanti ai genitori. Il padre della giovane, che aveva tentato di difenderla, è stato selvaggiamente picchiato. Episodi agghiaccianti che fanno parte della persecuzione sistematica contro i musulmani da parte delle autorità serbobosniache. «Loro dicono di non saperne nulla. Affermano che si tratta di bande criminali. Ma nessuno è mai stato arrestato o muovendo verso l'ambasciata. Per qualche mimuto si è temuto che potesse ripetersi il dramma del 2 luglio dell'anno scorso, quando i nostri soldati di guardia al check-point Pasta erano stati assaliti da miliziani che, facendosi scudo di donne e bambini, avevano aperto il fuoco contro di loro, uccidendone tre e ferendone ventuno. Per fortuna questa volta, percorse poche centinaia di metri, la folla si ò dispersa mentre gli aggressori hanno continuato a sparare per un quarto d'ora pri¬ wmmi In alto un Casco blu francese lavora in una strada di Sarajevo A destra, miliziani serbi sparano sulle linee musulmane a Sekovici condannato», ha detto Janowski confermando il sospetto che le «bande» agiscano sotto copertura ufficiale. Dall'inizio della guerra in Bosnia, i serbi hanno sistematicamente eliminato dai territori da loro occupati tutti i non serbi. Quelli che non sono stati uccisi sono stati costretti a lasciare le loro case e tutti i loro beni. Prima dell'esplosione del conflitto, a Banja Luka vivevano 145 mila persone di cui almeno 30 mila musulmani. Nessuno può dire quanti siano rimasti, ma si tratta, comunque, di poche migliaia di persone che, non potendo più resistere al terrore dei serbi, so¬

Persone citate: Janowski, Pasta

Luoghi citati: Bosnia, Sarajevo