Quirinale sulla graticola

Quirinale sulla graticola Quirinale sulla graticola Scontri in codice tra ipartiti mente, dopo, Orlando e il suo compagno di movimento, Diego Novelli, hanno messo in guardia dalle «strumentalizzazioni» e dalle «manovre» che ci possono essere in questa vicenda. Già, le manovre e le strumentalizzazioni. E' un leit motiv che ha accompagnato il caso Sisde: tutti, «colpevolisti» e «innocentisti», dicono che dietro questo o quell'altro atteggiamento si cela una manovra. Lo dice Bettino Craxi, che ieri è tornato ad attaccare il pds e, indirettamente, lo stesso Scalfaro, dicendo che solo una «manovra» ha impedito che si facesse piena luce sul caso Sisde e sulla vicenda della «gladio rossa». E contro tutte le possibili speculazioni si è scagliato il filosofo Rocco Buttiglione, braccio destro di Martinazzoli ben accetto anche in casa Berlusconi. «Qualcuno - dice l'uomo che da qualche tempo si è assunto il ruolo di grande difensore del presidente Scalfaro - sta cercando di intorbidire la campagna elettorale. Penso che troppa gente pesca nel torbido e cerca di fare politica con gli scandali, ed è ora di finirla». Insomma, botta e risposta, accuse e controaccuse. E Scalfaro? L'argomento «Presidente» continua a rimanere lì. Tutti lo appoggiano, ma nessuno dice una parola definitiva. Ieri ad esempio di lui ha parlato Leoluca Orlando. «La magistratura ha detto - deve indagare su tutti: sul cittadino Orlando e sul presidente Scalfaro. Deve indagare senza zone franche e senza scampoli di indulgenza per nessuno e in qualunque momento, perché la ragion di Stato non esiste. E allora se i magistrati non vanno avanti vuol dire che sono convinti di non doverlo fare; se invece lo sono, vadano avanti». E forse il leader della Rete, anche se inconsapevolmente, ha sposato una procedura diversa da quella adottata dalla Procura di Roma sul «caso»: i giudici romani, infatti, non hanno indagato sul Presidente ritenuto «irresponsabile» - questa è stata la loro interpretazione della legge - non solo per gli eventuali «reati» commessi nell'esercizio delle sue funzioni, ma anche per quelli precedenti almeno fino a quando rimarrà in carica. Natural¬ Il leader della Rete Leoluca Orlando to nei mesi scorsi al Comitato per i Servizi il caso dei «fondi neri» del Sisde, ma, contemporaneamente, ha anche chiesto a Mancino di rimanere al suo posto e ha premesso che non esiste nessun «caso Scalfaro». Martinazzoli ha fatto scendere in campo 11 Popolo. «Al senatore Pecchioli - c'è scritto in un corsivo - vorremmo ricordare che non ci si congeda dal Parlamento col piglio del giudice militare, pardon del colonnello: non siamo in guerra. Il suo cipiglio televisivo la dice lunga sull'arrugginito armamentario di stampo stalinista». Prima suonava con un complessino vicino al collegio dei Salesiani, poi diventò il «signor tv»

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