L'altra metà della Piovra di Liliana Madeo

Il libro di Liliana Madeo sulle compagne dei boss: anticipiamo un brano Il libro di Liliana Madeo sulle compagne dei boss: anticipiamo un brano Jialtra metà della Piovra Così Mannaia si pentì per un sogno d'amore 51 E' una nuova figura, nella mafia: la donna. j L'arcaica società del crimine, fino a ieri esclusivamente maschile, che non si era modificata neppure con l'avvento dei più sofi I sticati strumenti di guerra, è costretta a rinnovarsi, si incrina e per molti aspetti va in crisi quando entra in gioco il femminile, con la sua nuova consapevolezza. Dietro ogni pentito c'è una moglie, una amica, una compagna, che non si sente più di condividere quella vita sempre a rischio, e spinge il suo uomo a cambiare rotta. Ma c'è anche una donna dietro ogni boss in servizio, lo protegge, lo nasconde, ne sente i doveri di onore e, quando D suo compagno è finito in carcere, si sostituisce a lui. A questo tema, fino a ieri rimasto nascosto fra i tanti segreti di Cosa nostra, è dedicato il libro Donna di mafia, di Liliana Madeo, che uscirà la prossima settimana da Mondadori, in coincidenza non casuale con l'8 marzo. Il sottotitolo, Vittime, complici e protagoniste chiarisce i diversi ruoli, spesso il E' una signora che vuol par" lare con il dottor De Gennaro. E' con una bambina» riferisce il piantone del Servi- 1 zio centrale operativo della polizia chiamando gli uffici del primo piano. Sono le dieci di sera. E' la fine del settembre '89. A viale Oceano Pacifico, all'Eur, c'è un buio pesto e tira un vento gelido fra le gambe nude delle prostitute di colore. Se ne sono andati quasi tutti. Sono rimasti una segretaria, qualche autista, i dirigenti. Si stanno chiudendo le finestre. La giovane donna ha il viso stanco e l'aria spaventata. Viene fatta salire e si presenta: «Sono Rita Simoncini e questa è mia figlia Cristina, la figlia di Francesco Marino Mannoia. Vengo da Palermo. Vi porto un messaggio importante da parte di Francesco. Bisogna fare in fretta». Al direttore del Servizio e al suo vice, Gianni De Gennaro e Antonio Manganelli, basta un'occhiata per intendersi. La segretaria viene mandata con Cristina a mangiare una pizza. La Simoncini incomincia a riferire dell'intenzione di Marino Mannoia di pentirsi, incomincia a trattare - per lui - la sua resa. Lei e Francesco si sono incontrati in carcere ripetutamente e hanno studiato la cosa nei dettagli. Rita dice che bisogna farlo uscire al più presto dall'Ucciardone e che bisogna avvisare Falcone, perché «solo con Falcone e De Gennaro vuole avere a che fare: non si fida di nessun al¬ opposti, che la donna si è assunta nella onorata società siciliana. Sfilano, in 210 pagine, figure che sono finite, spesso drammaticamente, sotto i fari della cronaca. Ma anche altre, rimaste nell'ombra, protagoniste silenziose del grande rivolgimento che ha consentito ai giudici di fare finalmente luce. Molti sono nomi illustri: la moglie di Antonio Calderone, boss di Catania, che lo salva dalle vendette dei Santapaola fuggendo all'estero con lui; la terza moglie, brasiliana, di Buscetta, che lo porta al pentimento e alla confessione; Ninetta Bagarella, bella, colta, che sposa Totò Riina e lo segue in clandestinità per vent'anni. Il libro si conclude con l'immagine tragica di Rita Atria, diciottenne, di famiglia mafiosa, che per liberarsi ha confidato tutto ciò che sapeva a Borsellino e si getta dal settimo piano di un alloggio a Roma quando apprende che il suo protettore è stato ucciso. Anticipiamo il primo capitolo, su Rita Simoncini, la compagna di Francesco Marino Mannoia. anni ha passato le sue giornate in laboratori puzzolenti a raffinare decine di chilogrammi di eroinabase, e che dall'85 è in galera. Si sono conosciuti quando lei aveva 16 anni e abitava nel popolare quartiere La Guadagna a Palermo, con una giovane sorella e il padre, rappresentante di materiali per l'edilizia. Lei non sapeva niente di mafia, delle malefatte e dei codici degli uomini d'onore. Non dava giudizi, non voleva sapere. Lo amava e basta. Lui aveva otto anni più di lei: quando si erano messi insieme era già un uomo, con soldi, con la capacità di prendere decisioni importanti per tutti e due, un uomo mol- tro». Dice che nessuno sospetta niente e nessuno sa che lei è lì. Spiega: «Francesco è il mio uomo. Abbiamo una figlia e vogliamo vivere insieme. L'unico modo perché questo rapporto abbia un futuro, è che lui esca da Cosa Nostra. Per questo sono venuta. Per questo lui, dopo tanto dolore e tanti ripensamenti, s'è deciso a collaborare confessando le sue colpe e quelle che conosce dell'organizzazione». Mentre la piccola Cristina sta cenando in pizzeria, la madre ricapitola la sua storia. Da lungo tempo ha una relazione con Francesco Marino Mannoia, detto «Mozzarella», «il chimico della mafia» che per 11111 DONNE E COSA MOSTRA 1 Qui sopra Liliana Madeo. A lato Ninetta Bagarella, moglie di Totò Riina, in una foto giovanile. In basso suo marito, oggi, e Francesco Marino Mannoia

Luoghi citati: Catania, Falcone, Palermo, Roma