Opus Dei sotto la giacca (Armani) il cilicio

Opus Dei, sotto la giacca (Armani) il cilicio Opus Dei, sotto la giacca (Armani) il cilicio E nel '60 ilfondatore Escrivà non volle il partito unico dei cattolici «Don Giussani mi disse: noi di CI siamo i balilla, loro sono ipanzer della Chiesa» no state rovesciate contro l'Opus Dei, dal mondo cattolico e non cattolico, e ho cercato delle risposte». Che tipo di risposte? «Ho scoperto, per esempio, che poiché l'adesione all'Opera riguarda solo la formazione spirituale dei suoi membri e non le idee politiche, in Spagna ai tempi di Franco, mentre alcuni aderenti erano ministri, altri aderenti all'Opus Dei erano in carcere e perseguitati dal regi me». Altre scene forti per il film. Chi avrebbe mai detto che fin dalla metà degli Anni Sessanta, pensando al futuro politico della Spagna, il fondatore dell'Opus Dei aveva respinto l'idea di un partito unico dei cattolici considerandolo «dannoso» per la Chiesa? Questo partito unico, scriveva nel '64 in una lettera a Papa Paolo VI, «Potrebbe incominciare servendo la Chiesa e sidenza universitaria Torrescalla, il volume di Vittorio Messori Opus Dei un'indagine: due anni di lavoro all'interno dell'Opera, ricerca in archivi mai prima d'ora messi a disposizione di un giornalista, risposte a domande scomode come l'accusa di averesostenuto il governo fascista del generale Franco in Spagna, o di avere «tramato», in Vaticano, per accelerare la beatificazione del suo fondatore, il sacerdotespagnolo Josemaria Escrivà de Balaguer, portato agli altari da Wojtyla il 17 maggio di due anni fa. «Ho fatto un'inchiesta da detective - dice Messori - come Sherlock Holmes: ho esaminato indizi, raccolto prove, sentito testimoni. Da cronista, senza lenti colorate. Ho raccolto tutte le accuse che in questi anni so¬ E' un film ricco di scene e personaggi, quello sull'Opus Dei. Prelatura della Chiesa cattolica, 80 mila membri nei cinque continenti, 1500 sacerdoti, uno scopo: «Insegnare agli uomini a santificarsi nel lavoro di tutti i giorni». Un film che a partire da oggi avrà nella sua trama una serie di sequenze in più. L'editore Mondadori presenta in anteprima alla stampa, presso la re¬ finire facilmente con il servirsi della Chiesa, che non sarà più in grado di liberarsene, dovendo così sopportare una specie di ricatto morale». Nessuna unità dei cattolici allora? Niente affatto. L'unità dei credenti è fondamentale, ma sui valori. «Una solida unità in ciò che è essenziale per la Chiesa - scriveva monsignor Escrivà - che stia al di sopra di tutti i compromessi di gruppo e di partito». Parole profetiche, dice Messori, «che sembrano scritte apposta per l'Italia di oggi». E' vero che gli aderenti all'Opera usano la colonia Atkinson? «Mai sentito questo profumo». Che alcuni usano il cilicio? «Sì, e mi hanno anche spiegato il perché: una mortificazione corporale accettata in piena libertà, che non fa danno alla salute e esprime il desiderio di unirsi alle sofferenze di nostro Signore». Senta Messori, non è che lei, partito come Sherlock Holmes per indagare sull'Opus Dei, si ritrovi alla fine nei panni di Perry Mason? «Guardi, qui c'è di mezzo qualcosa di grande e importante. Le racconto un episodio». Una sera di qualche anno fa. Aeroporto di Fiumicino, incontro con don Luigi Giussani, il fondatore di Comunione e Liberazione. «Sa, mi dice, questa mattina sono stato a trovare il prelato dell'Opus Dei, Alvaro Del Portillo. In confronto a loro noi di CI siamo dei balilla, degli irregolari che tirano pietre. Loro invece hanno i Panzer: vanno avanti ben corazzati, hanno i cingoli anche se rivestiti di gomma. Il rumore non si sente, ma ci sono. Eccome se ci sono». Mauro Anselmo

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