Un volantino con voi faremo come Hitler

Un volantino: con voi faremo come Hitler Un volantino: con voi faremo come Hitler WASHINGTON. Un gruppo integralista musulmano minaccia di vendicarsi della strage di Hebron colpendo la minuscola comunità ebraica di Siria. Lo ha annunciato ieri il Consiglio per il salvataggio degli ebrei siriani, una organizzazione ebraica americana, secondo la quale un volantino in tal senso è stato distribuito nei giorni scorsi nelle case e nei negozi di ebrei residenti a Damasco. La minaccia, ha detto ieri Seymour Reich della organizzazione che riunisce le organizzazionei ebraiche degli Usa (Cpmaj), viene presa molto seriamente dai dirigenti ebraici. «Avete coperto di pallottole le vittime in preghiera» si legge nel volantino, con un riferimento al massacro di una trentina di musulmani in preghiera compiuto venerdi scorso dal colono israeliano Baruch Goldstein, a sua volta linciato dalla folla. «Siamo decisi a vendicarci su di voi incessantemente - prosegue la traduzione del volantino diffusa dal Consiglio di salvataggio - e nel prossimo futuro vedrete che Hitler era un debole in confronto a quello che noi vi faremo. Annunciamo che il sangue di tutti gli ebrei che vivono in Siria comincerà a scorrere dal 13 marzo». Il volantino è firmato «Partito della giustizia musulmano siriano, esercito santo di Ibrahim». [Ansa] Due degli arrestati per l'attentato sul ponte di Brooklyn al pulmino degli ebrei poggiato dal suo esperto per i rapporti con i media David Garth, ha convocato ben tre conferenze-stampa. Nell'ultima ha potuto trionfalmente annunciare l'arresto del colpevole con toni fermi, severi ma anche tranquillizzanti: «Quando il nostro dipartimento di polizia è motivato a agire, non c'è nulla di paragonabile al mondo per far rispettare la legge». L'accento era sulla «motivazione», per far risaltare il merito del motivatore, cioè se stesso. Ma questo è stato solo uno dei due binari della tattica usata. L'altro è stato: smorzare. Solo chi si mostra fortemente mobilitato può permettersi di spargere molti dubbi sull'origine politica di to politico: «E' solo una delle ultime prove a cui ci sottopone l'Onnipotente prima di mandarci il Messia», dicono tutti. Inoltre, i nemici tradizionali degli hasidim non sono gli arabi, con cui convivono negli stessi quartieri, svolgendo le stesse attività, ma i neri. Infine, la comunità degli ebrei americani è prevalentemente «liberal» e non approva le posizioni politiche della setta Lubavitch, nella quale molti hanno approvato il massacro di Hebron. Nessun intellettuale ebreo di spicco ha lanciato accuse o appelli. Tutta New York si affida a Giuliani. vederlo a causa di «una grave emergenza». In quella che si chiama «publicity stunt», cioè un'operazione di immagine, era stato invitato alla City Hall Dan Jansen, il pattinatore medaglia d'oro a Lillehammer. Ha dovuto passeggiare nervosamente per più di un'ora davanti alla porta del sindaco prima di ricevere una distratta stretta di mano. L'unico impegno che Giuliani non ha cancellato è stato un discorso ai nuovi cadetti della polizia al Madison Square Garden. Legge e ordine prima di tutto. La prima decisione di Giuliani, appena saputo dell'orribile delitto, era stata proprio quella di spedire d'urgenza cinquecento poliziotti a Crown Heights per dare la prova evidente del suo interessamento agli «hasidim», che ritengono che la comunità abbia pagato un eccessivo prezzo di sangue, come dicono, alla filosofia del «politicamente corretto» di Dinkins (per la quale i neri hanno sempre ragione). Il capo della polizia di New York William Bratton forse esagera quando dice che il sindaco, nelle ultime 48 ore, lo ha chiamato «cinquemila volte al giorno», ma Abraham Biderman, suo predecessore durante l'amministrazione di Edward Koch, conferma. Poi molte telefonate anche ai capi degli Lubavitch Hasidim, i rabbini Joseph Spielmen, Shea Hecht e Yehuda Kinsky. Nel frattempo Giuliani, ap¬ un attentato, senza per questo essere sospettato di voler attuare un «cover up», una copertura, alla Dinkins. Così mentre la polizia raccoglieva informazioni, arrestava, si mobilitava visibilmente per far sentire sicuri i cittadini, i portavoce del dipartimento insinuavano che la sparatoria poteva essere stata causata da una banale lite di traffico e, così, invitavano tutti a stare calmi. Ha funzionato. L'incidente, almeno per ora, non ne ha scatenati altri. La vicenda è stata vissuta da tutti con particolare compostezza e questo è stato possibile per una serie di ragioni. Gli ebrei ortodossi sono così assorbiti dalla loro religione che nessuno ha parlato di un attenta¬ Paolo Passarmi

Luoghi citati: Cpmaj, Damasco, New York, Siria, Usa