«Hebron? Ha ragione Arafat la strage fu un complotto» di Mimmo Candito
«Hebron? Ha ragione Arafat la strage fu un complotto» «Hebron? Ha ragione Arafat la strage fu un complotto» Piano Allon? governo? «C'è una combinazione di bugie molto sospetta. La complicità del governo con l'estremismo dei coloni, comunque, non è mai mancata: in tutti questi mesi di ripensamenti, i coloni hanno montato l'Operation Doublé, che consisteva nel cominciare a raddoppiare tutti gli insediamenti, come se ogni accordo firmato con i palestinesi non esistesse. Hanno tirato su tende e muri, e il governo li ha lasciati fare». E che avrebbe dovuto fare? «Spazzare via tutto, con la forza, per mostrare agli uni e agli altri, ai coloni e ai palestinesi, che fa sul serio. Il governo ha sbagliato: avrebbe dovuto accelerare il più possibile i tempi, e nel giro di 6 mesi consegnare Gaza e Gerico ai palestinesi. Poi si sarebbe discusso il resto». E invece? «Invece si è impuntato sulle cose più insignificanti, perdendo tempo e credibilità. Pensi che quando si sono presentati a discutere i punti che Rabin voleva chiarire, la delegazione israeliana aveva un dossier di ben 55 pagine, che ha fatto strabuzzare gli occhi ai palestinesi. E si vedevano fior di generaloni chiamati a discutere su modalità che sarebbe bastato un doganiere a risolverle». Ma allora c'è malafede? «Rabin non parla mai di questo Piano, e però ci pensa sempre. E' il vecchio progetto di mantenere tutti gli insediamenti considerati strategici, e di cedere il resto dei Territori a una gestione giordano-palestinese, sotto la sovranità di Hussein. E Hussein non sarebbe nemmeno contrario». Si torna indietro nel tempo. «Sì, ma anche nel modo peggiore. La verità è che noi, la pace con gli arabi avremmo dovuto farla già 25 anni fa, quando abbiamo vinto la guerra dei Sei Giorni: eravamo forti, vittoriosi, sicuri, e gli arabi erano battuti, deboli, divisi. Io lo dissi, allora: cediamo ai palestinesi la Cisgiordania, diamogli l'indipendenza, e loro stessi saranno la nostra migliore protezione contro tutti gli altri arabi. Ricordo che citavo sempre Churchill: "In victory, magnity". E invece eravamo orgogliosi, superbi, convinti di poter tenere a bada il mondo intero, e ce ne siamo fregati. A me, mi dicevano traditore. Certo, gli anni dal '67 al '73, cioè fino alla guerra dello Yom Kippur, sono stati anni felici, ricordo che andavamo a fare il picnic a Ramalla o a Hebron senza nessuna preoccupazione; poi lo Yom Kippur ci riportò alla realtà, ma era troppo tardi». E' ancora troppo tardi? «Rabin, in realtà, vorrebbe essere liberato dell'accordo di Oslo, e poterlo poi riscrivere a suo piacimento. Sa qual è il punto? Che i palestinesi vedono l'accordo di Oslo come il primo passo di un progetto che porta alla nascita di uno Stato indipendente, mentre Rabin vede la firma di Oslo come un processo che si esaurisce in un'autonomia parziale: e per questo si batte contro ogni pur lontana ombra di sovranità: la bandiera, la banca, la moneta, il timbro sul passaporto». Qualcosa di simile al vecchio Mimmo Candito
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