Ecco le schede per il Senato

Progressisti primi, ultima Alleanza nazionale: oggi sorteggio per la Camera Progressisti primi, ultima Alleanza nazionale: oggi sorteggio per la Camera Ecco le schede per il Senato Verdi, è guerra sui candidati imposti Litigano i Verdi. Alleanza democratica rivolge un appello al Patto Segni perché nella quota proporzionale (dalla quale è stato escluso) non voti per gli alleati del Partito popolare, ma per «Ad». E perché nei collegi uninominali scelga i candidati progressisti che «si sono riconosciuti nella campagna referendaria». Mentre la campagna elettorale s'infiamma, in Corte dAppello si sono iniziate le estrazioni per sistemare i simboli sulle schede. Ieri sono stati sorteggiati gli schieramenti per i 17 collegi senatoriali del Piemonte. Oggi alle 18 verranno estratti dall'urna quelli per la Camera e per le liste di recupero proporzionale. Alle 15 un funzionario della Corte d'Appello ha estratto dall'urna il primo bigliettino: «Progressisti». Così la scheda elettorale per il Senato sarà aperta dall'onda tricolore che pds, Rifondazione comunista, Rete, Alleanza democratica, Verdi, socialisti e cristiano sociali hanno scelto come simbolo per la campagna elettorale che porterà al voto del 27 e 28 marzo. Numero due la Lega pei' il Piemonte, il movimento nato due anni fa dalla scissione di Renzo Rabellino e Claudio Pioli dalla Lega Nord di Farassino. E' presente in 14 collegi su 17, perché la Cassazione ha eliminato i candidati di Settimo-Chieri, Biella e Vercelli. Al terzo posto i Pensionati che fanno capo all'ex consigliere comunale Tommaso Scardicchio. Numero quattro «Rinnovamento», un'associazione politica quasi sconosciuta in città che si è costituito intorno alla rivista omonima, curata da Rodolfo Marusi Guareschi e spedita in tutta Italia da Sant'Ilario d'Enza, una cittadina in provincia di Reggio Emilia. Al quinto posto il Patto per l'Italia, ossia il partito popolare di Martinazzoli e i seguaci di Mariotto Segni. Sesti i Verdi-verdi, quelli con un simbolo raffigurante un Orso che ride per distinguersi dal Sole che ride degli ambientalisti dell'assessore comunale Gianni Vernetti. Settimo il Polo delle Libertà (Lega NordForza Italia-Unione di centro del ministro Costa). All'ottavo posto i Riformatori della lista Pannella; ultimi gli ex missini di Alleanza nazionale. Un rito concluso in poco più di mezz'ora mentre, poche ore prima, in casa verde è riesplosa la polemica sulle candidature «imposte» da Roma. Carlo Ripa di Meana, il portavoce nazionale degli ambientalisti, venuto a Torino per presentare i candidati del Sole che ride in Piemonte, si era appena augurato: «Confido nella ragione per superare le contrapposizioni emerse alle elezioni amministrative». Il capogruppo alla Camera, Gianni Mattioli, e il suo vice, Edo Ronchi, che gli sedevano accanto nella saletta della cooperativa «In/Contro» di via Palazzo di Città, assentivano. Lo stesso facevano i candidati Fernando Giarrusso (Collegio 13 della Camera) e Giorgio Gardiol (Collegio 16, Camera). Ma a rompere le uova nel paniere della concordia arrivava Silvio Viale, capogruppo dei Verdi in Comune, il quale si avvicinava ai giornalisti e diceva: «I Verdi di Torino non voteranno mai Edo Ronchi, candidato nel Collegio 3». Il consigliere provinciale Cavaliere tentava di smussare la polemica: «Ma ti sembra il caso?». «La mia candidatura l'ha decisa l'assemblea nazionale» interveniva Edo Ronchi. Viale se ne andava. La polemica-scontro riprendeva nel pomeriggio via fax. «I due gruppi in Consiglio comunale, Verdi e Alleanza verde, i 14 consiglieri di Circoscrizione e il Coordinamento cittadino dei Verdi confermavano il loro netto dissenso all'imposizione della candidatura di Edo Ronchi» scrivevano Viale e Emanuela Rampi, capogruppo di Alleanza in Sala Rossa. «La logica che l'ha determinata è centralista e romana». I verdi torinesi assicuravano: «Al proporzionale voteremo la lista del Sole che ride, ma nei collegi uninominali valuteremo quali candidati progressisti sostenere e dopo il 29 marzo chiederemo un chiarimento nazionale sulle responsabilità che hanno determinato questa anomala situazione». La replica arrivava dalla Federazione dei verdi e dallo stesso Ripa di Meana. «Gli ambientalisti piemontesi all'assemblea nazionale - diceva la Federazione hanno accolto la proposta di candidare Ronchi. Speriamo che non vi siano iniziative per favorire candidati avversari con argomenti pretestuosi e scorretti». Precisava Ripa di Meana: «Ho personalmente incontrato la delegazione unitaria di tutte le componenti Verdi di Torino e del Piemonte e c'è stato un ampio consenso sulla candidatura di Edo Ronchi. In questa campagna stiamo verificando i primi colpi bassi che non arrivano ad un solo esponente dei Verdi, ma a tutto il movimento e alla sua credibilità». BEPPE LODI Beppe Minello Giuseppe Sangiorgio Un testimone vede i ladri in azione ma li scambia per i proprietari COLLEGIO 1 (CENTRO-COUINA-VANCHiGUA) FRANCO DÉBENEDETTI ARMANDO PORTA RITA SERRA ANNA TAMAGNONE FRANCO POLOGRUTO VALERIO ZANONE COLLEGIO 3 IVAUETTE-CENISIÀ-S. PAOLO] EDO RONCHI ELIO CAPONE TOMMASO SCARACCHIO PIETRO CALO' COSTANGIORDA GIPO FARASS CESARE POZZO ETTORE DELLA SAVINA MARIA GRAZIA SILIQUINI FELICITA [Ciccn TORRSELLI [TORRSELLI LUDOVBOETTI VILLAN I Verdi Silvio Viale (da sinistra) e Edo Ronchi, parlamentare TACCUINO ELETTORALE COLLEGIO 2 (borgo vittori a'-bàrriera Milano; : NTINO DANA ANACLETA SALVETTI INO COLLEGIO 4 ^ COLLEGIO 4 (LINGOTTO MlRA^IORi) GIAN GIACOMO MIGONE MARCELLO NERATTIN1 ALBERTO DOLFI EZIO GRIBAUDO PIERGIORGIO CONTRAFATTO Pensionali) FRANCESCO GARIGLIO ICO IS NICOLA CASSANO MICHELE ANTINORO ETTORE PEYRON Processo per truffa Arrestati dopo una rissa