«Socialmente pericoloso» Ma solo dopo aver ucciso di Alberto Gaino

«Socialmente pericoloso» Ma solo dopo aver ucciso «Socialmente pericoloso» Ma solo dopo aver ucciso Qui a fianco l'impresario edile Pietro Chiorino, ucciso dal compaesano Barbero nella piazza di Foglizzo co in cui riusciva con profitto. Fu ugualmente arruolato in un reggimento di cavalleria, inquadrato in uno «squadrone esploratore». Ma finì per essere ricoverato nell'ospedale militare di Torino e poi in quello civile di Ivrea. Da allora venne seguito dal servizio psichiatrico del dottor Tagliacozzo, contrario a nuovi ricoveri «in considerazione della sua giovane età». Elio continuava a sentire «voci di uomini e di donne insieme, che giudicano il mio comportamento, e mi insultano». Nella perizia del dottor Bosco sono riportate visite, diagnosi, prescrizioni del servizio sanitario. Due giorni prima del delitto: due visite domiciliari. Dopo la seconda: «Elio è tranquillo». Non era vero, ha sempre sostenuto la madre. «Rincorse anche il sindaco con un bastone». E poi l'incontro con Chiorino: il figlio aveva investito il nonno di Elio, che un mese dopo morì. «Chiorino mi guardava sempre fisso. Rideva di me. Sono andato a casa a prendere la sbarra e gliela ho data in testa». Alberto Gaino

Persone citate: Chiorino, Pietro Chiorino, Tagliacozzo

Luoghi citati: Ivrea, Torino