In Bosnia duello Casa Bianca-Cremlino di Renato Rizzo
Eltsin ottiene l'apertura dell'aeroporto di Tuzla, Clinton la confederazione croato-musulmana Eltsin ottiene l'apertura dell'aeroporto di Tuzla, Clinton la confederazione croato-musulmana In Bosnia duello Casa Bianca-Cremlino E Belgrado annuncia: vivo un pilota llilllllilllll MOSCA riti dal campo di prigionia musulmano. I serbi, che continuano a negare che gli aerei abbattuti dai caccia della Nato poco lontano da Banja Luka siano di loro proprietà, si appigliano alle parole del portavoce di Yasushi Akashi, inviato speciale del segretario generale dell'Onu per l'ex Jugoslavia, che ieri a Zagabria ha dichiarato che «l'Unprofor non può ancora precisare di chi siano gli aerei e da dove sono venuti». Una spiegazione dettagliata viene invece dai francesi secondo cui due dei quattro aerei serbi sarebbero decollati dall'aeroporto di Banja Luka, mentre altri due sarebbero partiti dallo scalo di Udbina, nella Krajna, la regione croata occupata dalle forze serbe. Ma mentre nel quartier generale serbo di Pale tentano di disconoscere la paternità dei loro aerei, nel Montenegro è stato identificato uno dei piloti serbi uccisi in azione. Si tratta di Zvezdan Pesic, la cui famiglia che vive a Podgorica, capitale montenegrina, è stata informata ieri da un ufficiale del comando militare jugoslavo della morte del loro congiunto. La notizia è stata diramata dalla «Montena», agenzia montenegrina indipendente che ha aggiunto che il giovane pilota è stato mobilitato contro la propria volontà. Ingrid Badut ina Scambio di prigionieri a Turbe, Bosnia: donne serbe liberate dai musulmani Hogg sorride: «Don't worry, marna, non ti preoccupare, qui non ci saranno problemi». Incomincia la festa, birra a fiumi, whisky. Questi giovani che pilotano macchine da 27 miliardi ed hanno abitudini quasi monastiche possono concedersi uno strappo: domani è day off, giorno di libertà. La signora Basaldella è curiosa, domanda al colonnello: «Ma chi dei ragazzi ha combattuto in mattinata?». E l'ufficiale: «Non posso dirlo neppure a te». Della baldoria notturna, oggi, non resta traccia: i piloti sono scesi alla base per le consuete sedute di body building. Signora Basaldella, i suoi ospiti si interessano, in qualche modo, all'Italia? Conoscono qualche cosa del nostro Paese? «A volte guardano il telegiornale ma hanno problemi con la lingua e, allora, rinunciano. L'altra sera, però, uno di loro, indicandomi il giudice Di Pietro, mi ha domandato chi fosse quel signore che appare sempre in televisione. Ho tentato di spiegarglielo, lui non capiva ed ha tagliato corto: "Ah, sì, affari italiani"». erano pesci in barile». Un intervistatore americano insiste: «Ma, ci dica: questi quattro antiquati Galeb che avevate di fronte hanno mai rappresentato una vera minaccia per i vostri F16 così sofisticati?». Yoghi ribatte: «Questo è il risultato del modo in cui viene speso il denaro delle sue tasse per addestrare piloti di un tale livello che, quando escono in azione, non si trovano di fronte nessuno preparato in modo equivalente». Il pilota abbassa la cornetta, l'intervista è finita. Ora è tempo di vivere quel che resta della prima notte dopo la caccia e la vittoria. Con i compagni sale all'albergo Pra de Plana, a 5 chilometri dalla base, che è «la casa» dove vive, quando non è impegnata in missioni, la squadriglia degli FI6. Arrivano tutti insieme, accompagnati dal colonnello Hogg che li comanda. L'alto ufficiale, appena entrato, va incontro alla proprietaria, Anita Basaldella che i top gun chiamano, affettuosamente, «marna»: «Siamo tornati tutti a casa, visto?». La donna risponde: «Grazie a Dio, sono contenta. Ma adesso non c'è pericolo che i serbi facciano qualche attentato in questa zona?». Renato Rizzo nti contro i golpisti. Rutskoi si candida a Presidente
Luoghi citati: Belgrado, Italia, Jugoslavia, Montenegro, Mosca, Podgorica, Zagabria
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