Il «caso-Gardini» diventerà un film di Fulvia Caprara

Il «coso-Gardìni» diventerà un film Il «coso-Gardìni» diventerà un film QROMA UEL colpo di pistola la mattina del 23 luglio 1993 a Milano, ma anche la giovinezza da playboy d'alto bordo, l'incontro, nel '49, con Idina Ferruzzi, l'assalto alla Montedison di Schimberni, i giorni gloriosi al timone del «Moro», le feste miliardarie nella tenuta argentina «Las Cabezas», l'abbraccio mortale col mondo della politica: Francesco Rosi accarezza da qualche tempo l'idea di un film sulla vita tumultuosa di Raul Gardini. A poco più di trent'anni di distanza da «Il caso Mattei», l'autore di «Salvatore Giuliano» e di «Le mani sulla città» vorrebbe girare un nuovo film intitolato, magari, «Il caso Gardini»: un'epopea tragica sul Contadino ravennate, perfettamente in linea con il tipo d'ispirazione che ha da sempre caratterizzato il cinema del regista napoletano. «Sì, è un'idea che m'interessa ammette l'autore - perché va nella direzione del "Caso Mattei" e anzi ne è una specie di continuazione. Un personaggio come Gardini è molto stimolante e mi piacerebbe poterne raccontare la vicenda: attraverso le tappe della sua esistenza si potrebbero ricostruire sul grande schermo periodi importanti della storia italiana». Da tempo Francesco Rosi ha in mente il progetto de «Il caso Gardini», ma non ha fretta di realizzarlo: «Ho sempre detto che per raccontare certi eventi è necessario che passi del tempo, che le cose L'attore Richar L'attore Richard Gere in qualche modo possano decantare, apparendo poi più chiare e quindi meglio rappresentabili». Anche «Il caso Mattei» non fu un «istant-movie»: Francesco Rosi lo realizzò esattamente dieci anni dopo la morte del presidente dell'Eni avvenuta nell'incidente aereo del 27 ottobre 1962. Rosi spiegò di aver deciso di girare quel film nel momento in cui raggiunse la convinzione che nel «percorso di vita di Enrico Mattei era possibile rintracciare un'ideale continuazione del "Salvatore Giuliano", la seconda puntata di una storia d'Italia che, attraverso la vicenda e la fine misteriosa di uno dei protagonisti del dopoguerra, raccontasse la ripresa economica, il desiderio di riscatto di un Paese come il nostro, uscito umiliato dalla guerra». «Il caso Gardini» potrebbe essere il terzo capitolo della saga e c'è già chi anticipa i nomi degli attori protagonisti: il bellomuscolare Richard Gere, il bellotormentato Jeremy Irons. «E' troppo presto per parlare di queste cose», dice Rosi. Prima de «Il caso Gardini», infatti, Francesco Rosi ha in programma (le riprese dovrebbero iniziare nella prossima estate) il film tratto da «La tregua» di Primo Levi: la storia parla dell'avventuroso ritorno dai campi di sterminio di Auschwitz di un gruppo di prigionieri italiani, polacchi, greci, cecoslovacchi, francesi. Gere Fulvia Caprara

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