L'IMPOSSIBILE PACE di Guido Ceronetti

L'IMPOSSIBILE PACE L'IMPOSSIBILE PACE IL dolore della storia. Registro il repentino inizio di una nuova, estesa diaspora di terrori come risposta ad un originale tentativo, in via di estinzione, di pacificazione locale: in soli cinque giorni, a Hebron una carneficina di palestinesi; a Beirut una stragedi cristiani; a New York un attacco contro religiosi ebrei sul ponte di Brooklyn. Dappertutto, di colpo, moschee, sinagoghe e chiese come luoghi di pericolo. La macchina della pace va in pezzi; si apre un sordido capitolo di guerra assoluta. Quale abisso, cantava il verso di Hernàndez, c'è tra l'ulivo e l'uomo! Ma tra la belva e l'uomo la distanza, senza opportune invenzioni umane, sarebbe minima. Qualche esempio per distanziare: Amleto, sorpreso il re in preghiera, pur voglioso di ucciderlo, desiste. Il non tenero Augusto perché un parricida non fosse cucito nel sacco e buttato in Tevere, gli disse: «Di sicuro tu non l'hai ucciso, tuo padre». David risparmia Saul, avendolo a portata di spada nella grotta di Ein-Ghedi, perché in quel momento aveva «i piedi coperti» (I Samuele 24), modo semitico per dire «evacuazione». La condannata a morte che si dichiarava gravida, sotto le più implacabili leggi sfuggiva al boia. Qui restiamo tra uomini. Ma non siamo più tra uomi- Guido Ceronetti CONTINUA A PAG. 6 TERZA COLONNA

Persone citate: Ghedi

Luoghi citati: Beirut, New York