Falsa partenza per il Patto di Segni

La Lega, respinta al Senato nel Lazio, minaccia: chiederemo al Tar di bloccare le elezioni La Lega, respinta al Senato nel Lazio, minaccia: chiederemo al Tar di bloccare le elezioni Falsa partenza per il Patto di Segni Ricorso bocciato in Piemonte, Forza Italia fuori in Puglia che per i partisti Giancarlo Perone e Amoroso, candidati a Roma per il proporzionale. FORZA ITALIA. Esclusa dalle liste proporzionali in Puglia. Non potranno correre, dunque, il portavoce di Berlusconi, Antonio Tajani, né Vittorio Sgarbi. Bocciata anche in Umbria la lista di Forza Italia per i cinque collegi del Senato. E in Sardegna resterà al palo il candidato per il Senato nel collegio di Nuoro dell'aggregazione Forza Italia-An, lo scrittore Mario Massaiau. Sgarbi è stato ripescato nelle Marche insieme con gli altri nove candidati uninominali per la Camera. Tra questi: il neurologo Antonio Guidi, l'ex presidente del Cnr Luigi Rossi Bernardi e l'industriale dei giocattoli Stefano Clementoni. La Cassazione ha anche stabilito che dovranno cenere tutti con il simbolo di Berlusconi, rifiutando i diversi contrassegni che formavano la coalizione: oltre a Forza Italia, Ccd, Lista Sì di Sgarbi, Udc e polo liberal-democratico. «FONDAZIONE. Definitivamente esclusa dalla competizione elettorale per il proporzionale in Sicilia occidentale la lista di Fausto Bertinotti e comprendente, fra gli altri, Simona Mafai e Aurelio Colletta. La Cassazione non ha considerato valida la presentazione da parte di una persona diversa da quella segnalata al ministero. Dovrebbe essere riammesso, invece, Lucio Manisco in Veneto. PROGRESSISTI. Non sarebbbe stato ammesso il ricorso per forza maggiore presentato a Catania da Giuseppe Ayala, che dovrebbe così accontentarsi del collegio di Cesena. Nulla da fare nemmeno per l'industriale Marina Salamon. Non potrà guidare la lista di Alleanza Democratica in Trentino-Alto Adige per la proporz. naie. Non potrà presentarsi nen.meno il candidato progressiste* Maurizio Zeni, in un collegio uninominale della Camera. I Verdi sono slati esclusi dai collegi del. Senato e della Camera di Nuoro e da quello della Camera di Quartu Sant'Elena. Bocciata la Rete e il magistrato Michele Del Gaudio e Bruna Sartena, candidati per il proporzionale nella circoscrizione Veneto 2. LEGHE. E' stata riammessa nella circoscrizione Veneto 2 la lista Lega autonomia veneta guidata dall'ex sindaco socialista di Venezia Mario Rigo. Non accolto a Torino centro e Carmagnola il ricorso della Lega per il Piemonte. Respinti i tre candidati della Lega Nord nelle Marche. USTA PANNELLA. Sarà presente a Catania Emma Bonino, mentre è stato respinto il candidato delle Marche, Sassaroli. ALLEANZA NAZIONALI. Non è ufficiale, ma Raffaele Valensise dovrebbe avercela fatta in Calabria. Respinto, invece, Carmine De Benedictis. Flavia Amabile E si arriva in Italia da Ventimiglia si nota subito, fra le altre, una stonatura del paesaggio. Le nostre montagne, a differenza di quelle francesi, sono piene di buchi sormontati da orribili arnesi metallici. Sono i ripetitori della Rai, della Fininvest e delle decine di emittenti liguri e piemontesi, avamposto dell'esercito di ottocento tv private italiane. Uno scempio compiuto in 15 anni di Far West dell'etere, senza eguali in Europa. I nostri «verdi» non ne parlano. Aspettano un invito da Funari. Siamo nel regno di Videopoli. A Videopoli ciascun borgo ha la sua televisione e alla vigilia delle elezioni tutte «fanno politica», vendendo il prodottocandidato, selvaggiamente come si fa pubblicità. A regolare questo incredibile viavai di messaggi promozionali, sempre più simile a una sparatoria, c'è un solo, sparuto sceriffo: il Garante per l'editoria. Giuseppe Santaniello, il Garante, incarna quasi fisicamente la fragilità delle garanzie offerte al pubblico dell'informazione. Gentiluomo d'altri tempi - non guarda mai la tv -, Santaniello è persona esile, mite, schiva e taciturna. Intervistarlo è quasi impossibile, a meno di non inviare le domande in busta chiusa e attendere le risposte vergate a mano, «entro qualche giorno», un tempo purtroppo inadeguato alla brutale attualità. L'ipotesi che fra i compiti di un Garante figuri anche quello di risparmiare ai giornalisti tale umiliante prassi non lo sfiora neppure. Benché il dottor Santaniello abbia dichiarato più volte di non credere nei valori della legge (Mammì) che è chiamato dal destino ad applicare, l'ormai molesto «appello al Garante» è diventato lo sport più diffuso della vigilia elettorale. Appelli da destra, sinistra, centro, a Sopra, Mario Segni A destra, Marina Salamon: non potrà guidare la lista di Alleanza Democratica in Trentino