Papi patteggiamento negato

Papi, patteggiamento negato Papi, patteggiamento negato MILANO. Patteggiamento mancato, ieri, per Enzo Papi, Vittorio del Monte e Luigi Grando, tre manager della Cogefar-Impresit (gruppo Fiat). I loro avvocati avevano proposto condanne a un anno (Papi), undici mesi (Del Monte) e dieci mesi (Grando) trovando l'accordo del prn, Gherardo Colombo. Ma il tribunale ha deciso di non accettare la proposta. «Le pene sarebbero troppo basse - ha spiegato il presidente -, occorrerebbe aggiungere un mese». La di fesa dovrà presentare la nuova proposta di patteggiamento alla prossima udienza. Papi, Del Monte e Grando sono accusati di corruzione per aver pagato una tangente da S60 milioni a 5 consiglieri dell'ospedale San Matteo di Pavia. |r. m.l definendosi «un ministro che opera ledendo alcuni interessi» e prendendo a spunto l'indeterminatezza della legge che punisce il reato di corruzione elettorale. «Chi ha fatto raccomandazioni prima - ha spiegato - e poi si presenta candidato può avere problemi». Ed ecco il riferimento al giudice Bertoni, ex presidente dell'Associazione nazionale magistrati e consigliere di Cassazio¬ ne. Secondo il parlamentare, sia lui che Scalfaro gli inviarono in passato segnalazioni: il primo in favore di una sua segretaria, il secondo per raccomandargli nel marzo del 93 un medico cui spettava la pensione. Due lettere di cui il legale di De Lorenzo, l'avvocato Gustavo Pansini, ha detto di custodire le copie. La replica di Bertoni non si è fatta attendere: «Scrissi al padre

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