Cinque sorelle suicide: un romanzo che ha conquistato l'America

Cinque sorelle suicide: un romanzo che ha conquistato l'America Cinque sorelle suicide: un romanzo che ha conquistato l'America INEW YORK L più fortunato romanzo d'esordio di questa ultima stagione americana comincia con un evento misterioso, che tiene il lettore col fiato sospeso. C'è una ragazzina di 13 anni che si butta dalla finestra, conficcandosi nella cancellata di fronte alla casa dei propri genitori. E c'è una voce narrante che ricorda: «Poco importava se durante la caduta nel suo cervello continuavano a lampeggiare immagini, se si era pentita di quell'atto, o se aveva avuto il tempo di mettere a fuoco le punte della cancellata protese verso di lei. Di fronte a quella realtà la sua mente non esisteva più. Ci fu l'ansito del vento, uno solo, poi il tonfo umido, che ci fece sobbalzare tutti con il suono di un cocomero squarciato, e in quell'istante tutti rimasero fermi senza scomporsi, come se ascoltassero la musica di un'orchestra, la testa piegata di lato per consentire alle orecchie di compiere la loro funzione, ancora increduli. Poi la signora Lisbon, come fosse stata sola, disse: "Oh, mio Dio"». Al secondo tentativo sua figlia Cecilia era riuscita a lanciarsi fuori del mondo. Prima di lei avevano realizzato lo stesso desiderio le altre quattro sorelle Lisbon. E questi sono i cinque suicidi raccontati - ma mai spiegati - con un controllatissimo tono di lirismo attonito ne Le vergini suicide, il singolare romanzo che dopo aver conquistato la critica americana l'anno scorso, sta ora per essere pubblicato dalla Mondadori (traduzione di Cristina Stella, pp. 226, L. 27.000). Ma il suo autore, Jeffrey Eugenides, 33 anni, sottile, pacato e immune da qualunque traccia della sua origine greca, non sembra meritare né l'appellativo di Mclnerney degli Anni Novanta, né di Salinger degli Anni Novanta (se si possono immaginare due scrittori più distanti tra loro) che gli hanno subito scioccamente appioppato. Perché il segreto del successo di questo ex studente di creative writing alla Stanford University è proprio nel padroneggiare un tono personalissimo, che non assomiglia a nessuno. H mo capitolo delle Vergini suicide), gli apre le porte della Farrar Straus e Giroux. Seguono dodici traduzioni internazionali e la critica si divide tra chi lo definisce una grande promessa e chi sostiene che di fatto è già realizzata. Ora, è curioso che Eugenides, al pari di molti scrittori della sua generazione (ma anche di registi come Lynch e Spielberg), torni a reinventare quel tipo di ambientazione suburbana che per un certo periodo era caduta in disgrazia. Perché? «Ma io credo che a dispetto del fatto che sembri una scelta molto circostanziata, sia invece un tipo di ambientazione in cui mol¬ contrati suo padre, figlio di immigrati greci, e sua madre, di origine irlandese-americana. Jeff racconta di un'infanzia serena, di buone scuole, di borse di studio, poi l'arrivo a Manhattan nell'88, a fare il segretario dell'Accademia Americana dei Poeti, un racconto pubblicato sulla Paris Review (il pri¬ H Lo scrinare Jeffrey Eugenides; (/in (i sinistra, «JjC umiche» di ( iusluve. Courbet Parla l'esordiente Eugenides «Sono stato affascinato dall'erotismo ai una casa piena di ragazze» ti possano riconoscersi anche fuori dall'America. Nell'Europa del Nord, in Olanda per esempio, ci sono molti paesi che assomigliano ai sobborghi americani, e hanno lo stesso tipo di vita di paese». E questo senso di una comunità omogenea e conservatrice, ossessionata dal ricordo di ciò che non riesce a spiegare, è dato nel suo libro da una voce narrante in prima persona plurale: un coro da tragedia greca nel quale parlano tutti insieme dopo vent'anni i ragazzi del paese, innamorati della stranezza delle cinque sorelle Lisbon. O forse qualcosa di più: tramortiti dal desiderio adolescenziale di quelle pelli bianche e rosa, quegli indumenti intimi, quegli odori misti di latte e succhi ormonali. Eccole, le sorelle Lisbon: la tredicenne delicata Cecilia, la lussuriosa Lux che a quattordici anni fa l'amore coi ragazzi sul tetto di casa, la romantica Bonnie e Mary la puntigliosa che passa ore davanti allo specchio, e infine Therese, di 17 anni, la più intelligente ma al pari delle altre astratta.

Luoghi citati: America, Europa Del Nord, Manhattan, Olanda