Negozi Importante è scegliere bene

Per la compravendita degli immobili a uso commerciale esistono regole particolari Per la compravendita degli immobili a uso commerciale esistono regole particolari Negozi, Importante è scegliere bene Per iniziare un 'attività meglio affidarsi agli esperti I «muri» cittadini non sono soltanto quelli delle case, ma anche quelli dei negozi, dei bar, dei ristoranti, dei supermercati. Il commercio insomma, che propone alle ditte che si occupano di compravendita immobiliare problemi particolari, e sollecita strategie apposite da seguire. Il panorama cittadino in questo settore ultimamente è molto cambiato, ed è comunque sempre in movimento. Torino è inoltre sempre stata considerata una piazza difficile sotto un aspetto commerciale: occorre pertanto conoscere bene i flussi del passaggio pedonale, i poli di attrazione che portano movimento di consumatori e rappresentano quindi zone commercialmente appetibili e al riparo anche della concorrenza della grande distribuzione. «Il negozio giusto nel posto giusto lavorerà sempre ed avrà un futuro anche più gratificante, quando sarà liberato dalla molestia di attività obsolete e destinate a scomparire», spiegano gli esperti del settore. La capacità del mediatore consiste nell'individuarlo e nel proporlo al prezzo equo, accompagnando la vendita con tutta un'organizzazione di servizio che segua l'acquirente nel disbrigo di ogni problematica connessa all'acquisto. Riguardo alle attività commerciali negli ultimi cinque, sei anni si è assistito, a Torino, ad un proliferare di ipermerca¬ ti dalle enormi superfici, che spaziano ormai in ogni campo del commercio specializzato e tradizionale. E' questo un fenomeno molto diffuso in altri Paesi europei e anche in altre città italiane. Il metodo di vendita (vedi Panorama, Auchan, Città Mercato, Continente, Ipercoop, Iperstanda, oltre a diversi centri commerciali e al megacentro berlusconiano che è sorto da poco a Grugliasco), ha stretto la città in un assedio fatto di offerte, megasconti, allettamenti vari. Il tutto a fini pubblicitari e di creare abitudini a circuiti condizionati nel consumatore, salvo poi, rivedere un po' i prezzi, adeguandoli alla logica del profitto. A questo fenomeno si aggiunga, in contemporanea, il progressivo spopolamento di Torino, con spostamenti di notevoli masse di consumaturi verso la prima e seconda cintura, oltre che nelle regioni di origine, in concomitanza anche della crisi che colpisce l'industria e l'indotto con dolorosi e traumatici tagli all'occupazione. Un panorama difficile, insomma. E in questi quadro di concorrenza della grande distribuzione e di recessione dei consumi va ad innestarsi un'incrudimento dei mille balzelli, tasse, imposte e costi gestionali che gravano sulle piccole e medie attività commerciali, artigianali o di servizi, evidenziando i problemi di sopravvivenza di una grande fascia di micro attività al limite del significato di impresa con fini economici. Come gestire, allora, la situazione? «Osservando il fenomeno sotto un aspetto strettamente economico e di riorganizzazione della distribuzione - spiega Enzo Magnetti, responsabile dello Studio Frana, una delle prime agenzie che a Torino si sono occupate di mediazioni di attività commerciali - risulta ovvia la necessità di uno sfoltimento e di una razionalizzazione dei punti vendita, anche perché in anni di allegre amministrazioni, le concessioni al commercio venivano elargite con facilità. Si assiste in questo periodo, ad una massiccia offerta di attività commerciali che, in gran parte e con buona pace del titolare, finiranno per chiudere i battenti, espulse dal mercato dall'inevitabile legge dell'economia. Di qui il tentativo ultimo di cedere, di realizzare almeno parte del proprio investimento. Tutto ciò crea sul mercato grande confusione e incertezza da parte del possibile acquirente, che si trova a dover incominciare un'attività in proprio per sé o per i propri figli diplomati, laureati e disoccupati, digiuno di adeguata esperienza ed esposto al rischio di un investimento a perdere». Proprio in questi casi, spiega Magnetti, diventa quindi fondamentale il ruolo del mediatore professionale: «Con la propria esperienza ed onestà l'esperto può indirizzare e consigliare il probabile acquirente verso il tipo di attività sotto tutti gli aspetti più idonea. Sia per le caratteristiche stesse della personacon cui ha a che fare, sia per il momento economico, sia per la posizione, l'ampiezza dei locali, la superficie espositiva, la zona, la via o addirittura il marciapiede. La variabili, in una compravendita come questa, sono tantissime».

Persone citate: Enzo Magnetti, Magnetti

Luoghi citati: Città Mercato, Grugliasco, Torino