Il saluto del sindaco di Sarajevo

Colpito alla schiena, al collo e al torace La convivente: «Non hanno avuto pietà» Una pasta d'uomo, faceva credito a tutti Visita ai feriti Il salute del sindaco di Sarajevo Muhamed Kresevlijakovic, sindaco di Sarajevo, la capitale della Bosnia-Errzegovina straziata dalla guerra civile che da due anni incendia l'ex Jugoslavia, è arrivato a Torino. Ex docente universitario ed ex giornalista rimarrà in Italia una settimana, «in missione di pace». Ieri mattina si è recato a far visita ai connazionali feriti, ricoverati negli ospedali cittadini. Accompagnato dal sindaco, Valentino Castellani, al Regina Margherita ha incontrato Mesa Beganovic, la bimba di 12 anni ferita mentre giocava con la slitta; al Cto, Fikreta Haijdarevic, l'assistente sociale di 38 anni ferita gravemente da un cecchino, e Mioc Goran, 19 anni, giocatore di basket di serie A, ferito in guerra. Infine Kenno Sokolija, docente universitario di 46 anni, colpito da una granata. Complessivamente i feriti ricoverati in città sono 16. «A Sarajevo - ha ricordato il sindaco sono state uccise 10 mila persone delle quali 3.500 bambini. I feriti sono 55 mila. Devo dire che l'Italia ha fatto molto per noi mentre altri Paesi europei non si sono mossi. Abbiamo bisogno di tutto: mangiare una volta alla settimana da noi è una festa. Non abbiamo carta per scrivere né legna per scaldarci. Ma la vita continua e stiamo pensando alla ricostruzione. Faremo una fabbrica di ricambi per auto e Torino potrebbe aiutarci molto». Dalla necessità di ricostruzione al futuro politico: «La Bosnia non va divisa - ha detto Kresevlijakovic - l'idea di una confederazione è sbagliata e anche Sarajevo deve rimanere unita. In una città divisa si ripeterebbe quello che accadde a Berlino dove il muro portò odio e guerra». A Sarajevo la tregua è ancora fragile: da una settimana - ha raccontato il primo cittadino non sono cadute granate. Kresevlijakovic ha confermato di essere stato contattato dal ministero degli Esteri italiano per valutare l'ipotesi dell'istituzione di un'ambasciata bosniaca a Roma e di un consolato a Milano. Secondo indiscrezioni il sindaco di Sarajevo potrebbe diventare console. il sindaco di Sarajevo Muhamed Kresevliajakovic

Persone citate: Mesa Beganovic, Muhamed Kresevliajakovic, Muhamed Kresevlijakovic, Valentino Castellani