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I farmacologi: il sulfamidico causa di 113 decessi Giovane a Napoli In retromarcia finisce in mare e annega NAPOLI. Finisce in tragedia una passeggiata al porto per vedere il mare e approfittare della bella giornata di sole. E' bastato un attimo di disattenzione e l'auto è slittata all'indietro, precipitando in acqua. Per il conducente non c'è stato nulla da fare. Un carabiniere di pattuglia nella zona si è tuffato, è riuscito ad aprire lo sportello, ma quando ha tirato su il giovane si è accorto che era già morto. L'incidente è avvenuto ieri pomeriggio nel porto di Torre del Greco, uno dei Comuni vesuviani a Sud di Napoli. Salvatore Peluso, 23 anni, era con un amico, Bruno Bevilacqua, di 33 anni, venuto a trovarlo da Pontecagnano, in provincia di Salerno. I due hanno pranzato insieme, poi sono usciti a fare un giro con la «Croma» di Peluso. Il giovane, nonostante il divieto di accesso alle auto private, ha imboccato l'entrata dello scalo marittimo con l'intenzione di parcheggiare la macchina dentro e proseguire a piedi lungo il molo. Quando la Croma ha raggiunto la banchina di ponente, Salvatore ha deciso di fermare la vettura. L'amico è sceso e lui ha cominciato la manovra innestando la retromarcia per sistemare meglio l'auto. Forse non si è accorto che dal mare lo separavano soltanto pochi metri, forse ha accelerato troppo. Di sicuro, non è riuscito a bloccare la macchina che è schizzata in acqua. Le grida di Bruno Bevilacqua hannno attirato l'attenzione di una pattuglia di carabinieri in servizio nel porto. Un militare si è tuffato e ha raggiunto la «Croma» che stava inabissandosi. Ha aperto la portiera, ha afferrato il giovane e lo ha issato sulla banchina. Un salvataggio del tutto inutile: Salvatore Peluso era già annegato. Sarà ora la magistratura a chiarire se vi sono responsabilità e se l'ingresso del porto era sorvegliato per far osservare il divieto di accesso alla banchina. fm. e]