Berlusconi così farò il miracolo

Oggi presenta il programma scritto con le «teste d'uovo» di Forza Italia Oggi presenta il programma scritto con le «teste d'uovo» di Forza Italia Berlusconi: così farò il miracolo In 45punti la «ricetta» del Cavaliere IL «LIBRETTO AZZURRO» I CCOLO finalmente il programma di Silvio Berlusco1 ni, evocato cento volte, promesso, atteso, citato nelle (ormai) molte apparizioni televisive del Dottore, come misteriosa pana-' cea: «La soluzione di questo problema è nel mio programma, ma ci stiamo ancora lavorando». L'occupazione? Il rilancio dell'economia? Le tasse? La giustizia? La droga? «E' tutto spiegato nel mio programma» alludeva immancabile Berlusconi. Salvo poi aggiungere: «Tra pochi giorni lo renderò noto». Mai nessuna anticipazione, mai nessuna indiscrezione. E perché poi? «Perché ce lo copierebbero gli avversari». E dunque il giorno è arrivato, anche se in anticipo rispetto alle intenzioni del Dottore che proprio oggi raduna i suoi 276 candidati a Milano, teatro Manzoni (Fininvest), ognuno con il segretissimo «Programma di Forza Italia» sotto il braccio, copertina con bandiera italiana. Un programma che promette «il nuovo miracolo italiano», meno tasse, più lavoro, meno burocrazia, più mercato, meno inefficienze, più efficacia. Un classico programma elettorale pronto a esaudire ogni desiderio, ma dimentico (chissà, per timidezza) di un capitolo dedicato al sistema dell'informazione e al futuro televisivo. Lacuna imperdonabile per il proprietario di tre (o sei) tv private e di un impero cartaceo. E' un vero e proprio manuale d'uso, il futuro dell'Italia spiegato in 45 punti, 93 cartelle, un migliaio di righe frutto di un pensatoio messo sotto pressione un paio di mesi fa da Berlusconi. «Voglio la summa, il succo per costruire un'Italia liberista, ottimista, fiduciosa». Il malloppo se lo è (materialmente) lavorato Paolo Del Debbio, testa d'uovo dello staff, laurea alla scuola pontificia, vera ombra del Dottore. Con lui i soliti consiglieri di Arcore: Antonio Martino per l'economia, Giuliano Urbani per la politica e le istituzioni, Luigi Caligaris per criminalità, difesa, politica estera, Titti Parenti per giustizia e magistratura. Rivisto una mezza dozzina di volte, corretto, riscritto, semplificato, fino a un paio di giorni fa, con il solito puntiglio insonne del Dottore, che ai cronisti confidava: «Sono proprio stanco, ieri sera abbiamo lavorato al programma e ho dormito solo due ore». Nei prossimi giorni verrà stampato in 100 mila copie, diffuso attraverso i club Forza Italia, e (forse) anche attraverso le riviste del gruppo Mondadori, magari fascicolato, sempre che la polemica non vanifichi l'effetto propagandistico trasformandolo in un boomerang. Dunque ecco le parti salienti di quello che diventerà il libretto azzurro, summa del Silvio pensiero, e insomma programma di governo se «il polo delle libertà» avrà i numeri per farlo. «La nostra visione del futuro - scrive Berlusconi nell'introduzione - è alternativa a quella delle sinistre, di quanti per troppi anni hanno predicato una sempre maggiore ingerenza della politica nell'eco- nomia e nella vita, di coloro che hanno fatto dello statalismo, del connubio fra la politica e l'economia la loro bandiera». U MUSA. «La Difesa è un'impresa; il suo proprietario è lo Stato, il suo cliente è la Nazione, il suo prodotto è la sicurezza generale». L'Italia devolve alla Difesa solo 1' 1,6 per cento del prodotto interno lordo, la metà di Paesi come Francia e Inghilterra. Le proposte per «modernizzarla» sono otto, tra cui «Revisione dell'attuale sistema di direzione e comando delle forze armate per razionalizzarne la gestione». Aumentare le risorse. «Razionalizzare i rapporti tra Difesa e industria nel rispetto dei reciproci interessi». SNdi qFEDERALISMO FISCALE. «Sottrarre al potere centrale e affidare esclusivamente agli enti locali la potestà impositiva e devolvere una percentuale fissa del gettito locale al governo centrale. Semplificare le strutture di governo, sono troppe (circoscrizioni, Comuni, Province, Comunità montane, Regioni, Stato). Attuazione del principio di sussidiarietà in base al quale le decisioni vanno sempre assunte dall'organo più vicino al cittadi- no. Il governo centrale baderà alla redistribuzione geografica del reddito, secondo principi di solidarietà. Ma si troverà «limitato, nel potere di disponibilità finanziaria, dagli enti locali stessi che non potranno sopratassare i propri contribuenti per finanziarlo». FINANZIAMENTO DEI PARTITI. Contributo pubblico per le spese elettorali a favore degli eletti. Assegnazione ai partiti di una quota pari al 3 per mille del gettito Irpef: i cittadini lo assegneranno volontariamente in sede di denuncia dei redditi. Bilanci revisionati e certificati da società scelte dalla Consob. Contributi di iscritti e simpatizzanti assolutamente liberi. GIUSTIZIA. Inefficienza e lentezze burocratiche la rendono «ingiusta», perciò più giudici, più spesa, e «deflazionare la giustizia civile», ridurre «il numero delle leggi». La giustizia deve essere «se¬ o ati erne vera, ma la dignità dell'accusato va tutelata». «La custodia cautelare deve essere disposta solo in casi di effettiva necessità». MAGISTRATURA. Separazione tra carriere di inquirenti e di giudicanti. Sostituire gli automatismi della carriera con prove selettive di merito. «La giustizia in Italia va spoliticizzata. A tal fine è necesaria una riforma del Csm». IMMIGRAZIONE. Regolamentazione precisa dell'accesso: «Anche qui deve valere la legge della domanda e dell'offerta. Non possiamo e non dobbiamo ricevere più immigrati di quanti non possiamo decorosamente accogliere». Niente più discrezionalità degli enti locali. Programmazione dei flussi migratori a cui devono partecipare «consultivamente» le categorie produttive. MONETA. «La stabilità monetaria è condizione irrinunciabile per il corretto funzionamento di un'economia di mercato». La Banca d'Italia ha due obiettivi fondamentali: stabilità monetaria e difesa del potere d'acquisto della lira. Il governatore è personalmente responsabile del raggiungi¬ mento dei due obiettivi. «Il finanziamento monetario del disavanzo pubblico deve essere vietato». DISOCCUPAZIONE. C'è perché non nascono in misura sufficiente nuove imprese. Detassare le assunzioni, detassare i profitti se reinvestiti, introdurre forme di apprendistato e contratti di formazione lavoro. Rivedere la legislazione in tema di lavoro, «eliminare attraverso forme legali e flessibili di occupazione ciò che oggi è lavoro nero». POLITICA INDUSTRIALE. «Progressiva privatizzazione di tutte le imprese del settore pubblico. Incrementare la flessibilità nel mercato del lavoro. Consentire nuove forme di contratti di lavoro». RIFORME ISTITUZIONALI. «Elezione diretta del primo ministro il quale sceglie i ministri» che sono revocabili in qualunque momento. Il Senato rappresenta «la Camera delle Regioni» e tranne che per le leggi costituzionali e di bilancio non ha più funzione legislativa, anche se conserva funzioni di controllo sul governo e sulla pubblica amministrazione. SPESA PUBBLICA. La sua crescita è la causa di tutti i problemi sociali ed economici del Paese. No alle patrimoniali, no alla «prassi aberrante» di fare inseguire la crescita della spesa dall'aumento delle tasse. Norme costituzionali in materia di bilancio pubblico che prevedano il tetto al prelievo tributario e la rigorosa copertura finanziaria delle spese. TASSE. «Ridurre a 3 le aliquote Iva, per semplificare il sistema tributario delle imposte indirette». Una sola aliquota Irpef non superiore al 30 per cento. «La progressività del sistema dovrà essere assicurata dal meccanismo delle detrazioni. I poveri dovranno essere del tutto esentati dal pagamento dell'imposta sul reddito». «Semplificare il sistema fiscale e tributario attraverso l'eliminazione di tasse ingiuste e spesso duplicate a livello locale. Ridurre il loro numero dalle 200 attuali a non più di 10». COMMERCIO. Bloccare qualunque aumento contributivo. Estendere con gradualità la fiscalizzazione degli oneri sociali, abolire la minimum tax. CRIMINALITÀ' 0RC JIIZZATA. Potenziare e ridurre le forze di polizia. Controllo capillare delle aree a rischio mafioso anche attraverso l'uso delle forze armate. Eliminare le forme indiscriminate di spesa pubblica che favoriscono la criminalità nell'economia. DROGA. Prevenire e reprimere in accordo con gli altri Paesi facendosi promotori di organi di controllo supernazionali, impegnando task forces nei punti nevralgici della distribuzione. Istituire una banca dati Cee per favorire il coordinamento delle inchieste contro i grandi trafficanti. Pino Corrias Silvio Berlusconi e due possibili ministri del suo governo: il generale Luigi Caligaris (a lato) e l'ex pm di Mani pulite Tiziana Parenti (sotto) llliillll Premier a elezione diretta La giustizia va spoliticizzata con una riforma del Csm Sottrarre le tasse allo Stato e lasciarle alle regioni Non ricevere più immigrati di quanti possiamo accoglierne

Luoghi citati: Arcore, Francia, Inghilterra, Italia, Milano