La paura dei killer bambini di Guido Ceronetti

Quali rimedi per uscire tranquilli di sera nelle nostre città? Quali rimedi per uscire tranquilli di sera nelle nostre città? La paura dei killer bambini MENO male, un portone aperto per ripararmi. La via è solitaria, è sera, e mi sta venendo incontro un bambino. Potrebbe avere una pistola. Un bambino spara senza pensarci su; l'adulto, invece, spara dopo matura riflessione e a volte si pente. Con l'adulto si può almeno trattare, col bambino no. Ecco là una giovane mamma che spinge una carrozzina. Due ragazzini spuntano con mitraglietta spianata, coltello, siringa, bomba a mano: meglio che si faccia violentare senza reagire, signora, proprio là, in mezzo al viale, se la sentono gridare i ragazzini perdona la testa e mitragliano la carrozzina. Una pallottola sperduta può arrivare fino a me, che sto leggendo il giornale (dieci pagine di cronaca nera) sbirciando la scenetta da una vicina panchina. Cosa dice il giornale? Che il cinquanta per cento degli omicidi in città e dintorni è opera di bambini e di adolescenti di sesso maschile - il sesso che, ventiquattrore su ventiquattro, si erge come la torre di Arnolfo. E hanno una mira che un assassino sperimentato gli può invidiare! Anche nei pestaggi di persone vecchie o invalide si distinguono per radicalità e completezza; chi sopravvive può fare un ex voto. Il loro catechismo è fatto di risposte semplici e chiare: Perché Dio ha creato la donna? Per essere stuprata, torturata e gettata nelle macchine della nettezza urbana, oppure dai parapetti. E i genitori? Per essere fatti fuori a colpi di chiave inglese o di ferro da stiro, poi disciolti nell'acido dai loro figliuoli minorenni. E Dio come lo vedi? Come un dinosauro enorme, ma innocuo. Come santificare la domenica? Facendo deviare i treni e gettando macigni dai viadotti sulle auto. La scienza sta studiando il rimedio. Come farli invecchiare di colpo, ormoni e tutto il resto, i piccoli assassini. Da otto a settantacinque anni, da tredici a ottanta, da sedici a novantuno. Attenti, poi, ad uscire di casa soli. Guido Ceronetti