E dal ghiaccio arriva all'Italia un bellissimo dono di Cristiano Chiavegato
E dal ghiaccio arriva all'Italia un bellissimo dono SHORTTRACK Ancora un successo: la medaglia d'oro alla staffetta, l'argento all'aostano Vuillermin, battuto d'un soffio nei 500 m E dal ghiaccio arriva all'Italia un bellissimo dono // quartetto azzurro (record olimpico con 7'11 "74) batte Usa, Australia e Canada LILLEHAMMER DAL NOSTRO INVIATO L'Italia bianca ha scritto ieri sera un altro pezzetto della sua storia. Cioè ha vinto, quasi in un solo colpo la 18a e la 19a medaglia dei Giochi, conquistando un oro e un argento. Le prime in assoluto mai ottenute nelle gare sulle piste del pattinaggio su ghiaccio. Il successo con la staffetta maschile sui 5000 metri e il secondo posto con Mirko Vuillermin nei 500. E' il pattinaggio classico trasportato su pista corta, con la differenza che, invece di essere asettico e senza contatti fra i concorrenti, cioè solo una lotta contro il cronometro o al massimo ad inseguimento, qui la battaglia è accesa, diretta. Batterie e finali con quattro atleti, cadute, a volte spinte, scorrettezze e anche squalifiche. Ma è spettacolare e avvincente, anche se non sempre fa¬ cile da capire per i non iniziati. La staffetta composta da Hugo Hernoff, 29 anni di Bolzano (ma residente a Torino), Orazio Fagone venticinquenne nativo di Catania (dunque la prima medaglia siciliana alle Olimpiadi invernali), Mirko Vuillermin e Maurizio Camino, 19 anni, di Torino, ha battuto Stati Uniti, Ogni persona accreditata ai Giochi può ricevere messaggi personali sul computer general, da parte di chi conosce il suo numero di «pass». Scrive «UsaToday» che dopo il primo grande afflusso di messaggi, non tutti dolci, a Tonya Harding, l'accesso alla sua messaggeria è stato chiuso. Noi aggiungiamo: sprangato. Australia e Canada. Un carosello infernale, con gli azzurri in attesa, scattati poi al comando a una decina di giri dal termine. Uno scatto di Vuillermin ha fatto la differenza e l'Italia ha vinto su americani e australiani (uno dei canadesi è caduto) con il nuovo record olimpico in 7' 11"74. Vuillermin, che è in nazionale dal 1990 è uno dei fuoriclasse dello short track. Lo scorso anno aveva vinto i modiali, proprio sui 500, a Pechino e detiene il record mondiale della distanza in 43"08. La sua maggiore dote è lo scatto. Da fermo, al via, nessuno lo ha quasi mai battuto. Sin da quando aveva debuttato nel suo club, le «Frecce rossonere». Una specie di Ann in Hary (il famosissimo sprinter tedesco degli Anni 60) del ghiaccio. Ieri sera Mirko poteva imporsi ancora, dopo aver dominato eliminatorie, quarti e semifinali. Ma è arrivato allo scontro per le medaglie stanchissimo, spossa¬ to. Anche nella finalissima, contro il nerboruto inglese Gooch, il canadese Gagnon e il coreano Chae, l'azzurro è partito come una saetta. Ha lasciato i rivali surplace e è rimasto nettamente al comando nei primi quattro giri (la pista ha uno sviluppo di 111 metri), senza apparenti problemi, con un netto margine di vantaggio. Proprio all'ultima curva il coreano Ji Hoon Chae lo ha affiancato all'esterno. Vuillermin sembrava poter difendere con facilità il primo posto. Invece ha avuto come una specie di mezzo passo falso ed è stato battuto di mezzo pattino. Affranto per l'occasione perduta pur essendo il più forte, il valdostano si è rinchiuso in se stesso e non ha voluto rilasciare dichiarazioni. «Ha patito la fatica - ha spiegato l'allenatore valtellinese Stelio Conti - e le gambe hanno ceduto. Peccato perché poteva veramente portare a casa l'oro olimpico». Senza gloria le ragazze. Nei 1000 metri, Katia Mosconi e Katia Colturi sono state eliminate nelle batterie. Marinella Caudini, la nostra «star», dopo essersi qualificata bene, è uscita nei quarti. Ma il bilancio è comunque brillante. Cristiano Chiavegato 0R0 ARGENT0 BR0NZ0 RUSSIA 11 8 4 N0RVEGIA 10 11 4 GERMANIA 8 7 7 ITALIA 7 4 8 STATIUNITI 6 5 2 SUDCOREA 4 1 1 CANADA 3 5 4 SVIZZERA 3 3 2 AUSTRIA 13 4 GIAPPONE 1 2 2
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