Quattro spadaccini per un tradimento

Quattro spadaccini per un tradimento PRIME CINEMA «I tre moschettieri» si riscatta in parte per il ritmo e la Quattro spadaccini per un tradimento Il film di Herek, infedele alla storia e a Dumas D« ARTAGNAN ha la faccia da surfer di Chris O'Donnell e si lamenta: «Ho il fondoschiena a pezzi». Il cardinale Richelieu mette le mani addosso al re, insidia la regina, è grasso, viscido e spietato: «Una bocca in meno da sfamare» è il suo commento a un assassinio mentre nelle sue prigioni sotterranee fervono attività e strazio di torturatori e torturati ventiquattrore su ventiquattro. Milady de Winter declama: «Sono la belva umana che tu, Porthos, volevi che fossi». L'attentato al re è organizzato, al solito, sul modello di quello al presidente Kennedy a Dallas nel 1963: con il killer che spara dall'alto, durante festeggiamenti, sulla coppia sovrana. Galoppate, energia, esplosioni, salti e acrobazie sovrumani, duelli, divertimento, architetture mitteleuropee (s'è girato in Austria), paesaggi inglesi (Calais è stata spostata in Cornova- glia), lieto fine. Tutto bene, se il film si chiamasse «I tre caballeros» oppure «I tre porcellini». Ma se uno vuol fare tutt'altra cosa, non si capisce perché disturbare quello che è un romanzo parastorico e non una favola, perché alterare le avventure classiche dei tre moschettieri narrate da Alexandre Dumas nel 1844, ambientate nel Seicento in Francia, adattate per il cinema infinite volte dalla versione 1911 di Edison, alla versione musical 1939 con Don Ameche e i Ritz Brothers, alla versione acrobatica 1948 con Gene Kelly e Lana Turner, alla versione 1973 di Richard Lester. Stavolta i moschettieri non si battono affatto per salvare l'onore della regina, recuperando i puntali di diamanti, dono di re Luigi XIII, imprudentemente regalati dalla sovrana al duca di Buckingham suo amante. La storia galante è sostituita dall'intrigo politico, da un ten¬ tativo di colpo di Stato del cardinale Richelieu che vuole uccidere il re per occuparne il trono: come se la monarchia non fosse ereditaria. Il film è troppo modesto per offrire l'occasione d'un elogio del tradimento letterario. Infedelissimo al testo, resta ingenuamente lepidamente divertente, veloce e dinamico anche grazie alla giovinezza degli attori che interpretano gli abusivi moschettieri. Lietta Tornabuoni I TRE MOSCHETTIERI L'AVVENTURA CONTINUA di Stephen Herek con Charlie Sheen, Kiefer Sutherland, Chris O'Donnell, Oliver Platt Avventuroso. Usa, 1993 Cinema Eliseo Blu, Nazionale 1 di Torino; Odeon 1 di Milano; Garden, Giulio Cesare 1, Maestoso 1, Savoy 1 di Roma. la freschezza degli attori

Luoghi citati: Austria, Francia, Milano, Roma, Torino