Baldi vìnce il festival di Sanremo

Chiusa la 44a edizione: successo per la tradizione ma anche per l'impegno Chiusa la 44a edizione: successo per la tradizione ma anche per l'impegno Baldi vìnce il festival di Sanremo Secondo Faletti, terza la favorita Pausini SANREMO DAL NOSTRO INVIATO Due non vedenti, entrambi toscani, hanno sbancato il 44° Festival: Meandro Baldi è il primo dei Campioni, Andrea Bocelli trionfa fra le Nuove Proposte. E poi secondo, neanche troppo a sorpresa, Giorgio Faletti, l'outsider già comico che con la sua drammatica e populista «Signor Tenente», recitata più che cantata, ha sconvolto ogni previsione della vigilia. Bruciata Laura Pausini, soltanto terza, candidata alla vittoria quando il Festival non era ancora neanche all'orizzonte. Aleandro Baldi, lanciato dallo scopritore di Masini, Bigazzi, bella voce alla Stevie Wonder (il destino: anche lui non vedente) e canzone «Passerà» - modestina, è stato in testa alle classifiche delle giurie Explorer nei 4 lunghi giorni di Festival. Grande sconfitta la Pausini, penalizzata da un brano poco convincente al quale resta affezionatissima, e forse anche dalla troppa pubblicità alla sua vittoria annunciata: la gente non ama più queste cose. Quarta, Gerardina Trovato detta l'antipausini, immagine di un'Italia un pochino meno convenzionale, che non canta solo le canzoni e gli amori, ma si appassiona per i drammi umani come la Bosnia. Subito dietro di lei, Zarrillo, Jannacci/Rossi e Ivan Graziani. Ieri sera, la giuria che ha decretato i vincitori era composta da 1500 persone che andavano dai 14 ai 65 anni di età, i cui voti si sono sommati a quelli delle serate precedenti: questa volta, il 50% fra i 14 e i 24 anni, il 15% oltre i 44. Composizione che ha certo castigato gli ultimi classificati, Franco Califano e la pimpante Squadra Italia di Nula Pizzi: anche perché questi nomi o formazioni sono assai lontani, culturalmente, dall'universo giovanile. Sia ben chiaro che è una questione di mentalità e non di età: perché Guccini, per esempio, ha 53 anni, ma ai suoi concerti ci vanno pure i quindicenni e sanno tutte le canzoni a memoria. Il premio della critica, tradizionale pacca sulla spalla alla quale qualcuno quest'anno ha gentilmente sostituito un piattino di similargento, è andato a Giorgio Fa- letti, con uno scarto di soli due voti da Jannacci/Rossi, arrivati secondi per 19 a 17. Se vogliamo dare maldestre indicazioni elettorali, «Signor Tenente» è la «Giarabub» Anni 90 al contrario («Colonnello non voglio pane...») e Faletti, essendo il vincitore morale di questo Sanremo, dà un'indicazione di vittoria della destra, non giocando sulla musica né sull'interpretazione, ma sui sentimenti della gente comune. E forse il segnale che manda la risonanza immediata di questa canzone nel Paese, è che molti sono stufi marci della propria condizione di vita, si identificano in quegli agenti mal pagati e mandati allo sbaraglio piuttosto che ricordare che siamo ridotti così grazie ai ladroni e ai furboni spernacchiati da Enzo Jannacci e Paolo Rossi: i quali, peraltro, con il loro stile cabarettistico, hanno ottenuto dal Festival - per tradizione nazionalpopolare - un risultato notevole. Ieri sera erano scatenati: invece di «Forza Italia» Jannacci ha urlato «Forza Baudo», e sostituendo poi i «Generali» ai «caporioni» prima della strofa sul giovane che fa i nomi dalla finestra, veniva spontaneo pensare al figlio di Malpica che ha appena fatto una serie di rivelazioni: davvero un «work in progress». Si è distinta a sorpresa Mariella Nava, leghista del Sud, con una canzone dura di separatismo siciliano e suoni etnici; Michele Zarrillo ha trovato una chiave melodica d'impatto e senza partito se non quello vendittiano. Mentre la Rettore, con quell'incredibile crinolina trasparente, ha cantato una delle poche canzoni cantabili, dimostrando che si può rientrare dal buio dell'oblio; viva e vegeta, persino spiritosa, è riapparsa anche la rifondazionista Berte, che ieri sera era un manifesto vivente: acconciatura di ritagli di sacelli della spazzatura, forse con fini ecologici, e nastrino antiAids di cui è stata la sola a fregiarsi: brava, Loredana. Piccolo premio/immagine, infine, alla bella voce di Claudia Mori. Ogni anno si dice che il Festival è in tono minore. Questa volta, come canzoni, siamo scesi ancora più in basso del basso. Gli autori giusti non si fidavano dell'acclamata trasparenza e non si sono fatti vivi. Tra recitativi e virtuosismi e il nulla, non sarà facile canticchiare le canzoni sanremesi truccandosi o facendosi la barba, stavolta: di 38 presentate da Campioni e Nuove Proposte, se ne ricorderanno al massimo 3 o 4. Eccellente invece l'impaginazione generale, per il professionismo di Sua Pippità e delle sue compagne Anna Oxa e soprattutto Cannelle, per la qualità dei balletti presentati, per gli ospiti che hanno portato un po' di respiro internazionale nella rappresentazione di questa grigia provincia in crisi d'idee, denari e coraggio che sembra l'Italia vista da qui. Unico sprazzo di realtà non virtuale, Chiambretti, con la sua strepitosa partner («Abbonata in prima fila») che voleva salutare Baudo guardando non la telecamera ma la tv. La vittoria dei due non vedenti, Aleandro Baldi e Andrea Bocelli, fa almeno capire come ci siamo inciviliti: qualche anno fa Pierangelo Bertoli ha potuto cantare al Festival sulla sua carrozzella. Sono lontani gli Anni 50 quando Luciano Tajoli, poliomielitico, veniva inquadrato solo dopo esser faticosamente arrivato al microfono, appoggiato ad una sedia che lo teneva su. E Bocelli in testa, i giovani non hanno sfigurato. Ai bravissimi Baraonna, esclusi dalle giurie, il premio della critica; Giorgia, nella finale, è stata quella che più si è fatta notare. Marinella Venegoni Un altro non vedente, il tenore Andrea Bocelli, primo per le «Nuove proposte» AvincitorQui soAnuDopo le prime due serate, ecco l'ordine d'arrivo dei big. I BIG ALEANDRO BALDI / Passerà GIORGIO FALETTI / Signor lenente LAURA PAUSINI / Strani amori GERARDINA TROVATO / Non è un film MICHELE ZARRILLO / Cinque giorni JANNACCI & ROSSI 11 soliti accordi IVAN GRAZIANI / Maledette malelingue ANDREA MINGARDI / Amare amare MARCO ARMANI / Esser duri DONATELLA RETTORE I Di notte specialmente MARIELLA NAVA / Terra mia FORMULA TRE / La casa dell'imperatore LOREDANA BERTE' / Amici non ne ho ALESSANDRO CANINO / Crescerai 1 FRANCESCO SALVI / Statento ALESSANDRO BONO / Oppure no CLAUDIA MORI/ Se mi ami CARLO MARRALE /L'ascensore SQUADRA ITALIA / Una vecchia canzone italiana FRANCO CALIFANO/Wapo/i I DEBUTTANTI ANDREA BOCELLI/limare calmo della sera ANTONELLA ARANCIO / Ricordi del cuore DANILO AMERIO / Quelli come noi IRENE GRANDI / Fuori VALERIA VISCONTI / Cosi vivrai LIGHEA /Possiamo realizzare inostri sogni GIORGIA IE poi FRANCESCA SCHIAVO / // mondo è qui SILVIA CECCHETTI / // mondo dove va GIO' DI TONNO / Senti uomo Foto grande: Aleandro Baldi itore del Festival i sopra: il tenore Andrea Bocelli primo delle nuove proposte A fianco: Laura Pausini che è partita favorita ed è arrivata terza Giorgio Faletti è arrivato secondo con la canzone «Signor Tenente»

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