Le strade la morte la giustizia

Un merlo indiano tradito dall'Usi, droga libera in Svizzera R9SPONDE O.d.B. Le strade la morte la giustizia GENTILE Signor Cravotto (non sono sicurissimo di avere interpretato esattamente la sua firma), la ringrazio per le informazioni che ci fornisce su quel doloroso episodio. Lei scrive, infatti: «Rendo noto a titolo d'aggravante che il soggetto in questione, pregiudicato per vari reati, quella notte fatidica, prima di dileguarsi, senza tentare un eventuale possibile soccorso, ebbe la freddezza di far sparire dalla cabina di guida ogni riferimento, compreso lo scontrino dell'assicurazione dell'autocarro, che potesse far risalire alla sua identità in tempi brevi. In seguito, credo tre giorni dopo, fu arrestato per aver fatto ricorso all'uso della forza, tentando di scappare, speronando un'auto della polizia mentre era alla guida di un autocarro rubato. Purtroppo devo comuni- Le stla mla giu rade orte stizia care al Sig. Ubertalli che ha già perso la scommessa...». Il Signor Ubertalli aveva scommesso che il soggetto in questione sarebbe uscito di carcere, tra permessi vari, buona condotta e generosità di magistrati, dopo due o tre anni al massimo. Invece, riferisce lei, «grazie a un vizio di forma o mi pare perché il pubblico ministero avesse dimenticato di notificargli entro i termini prescritti una certa cosa, è stato rimesso in libertà subito dopo l'udienza e, nel frattempo, ha già collezionato almeno due arresti per guida senza patente e, se non sbaglio, per ulteriore furto di autocarro. Attualmente è in circolazione, libero di continuare a commettere reati, tanto lo rimettono automaticamente fuori. Le lascio immaginare come si sono sentiti offesi da questa giustizia i familiari delle vittime. E guai a protestare. Il mio amico padre di una delle vittime a seguito del bell'epilogo ha dovuto essere accompagnato fuori dall'aula per malore, prima che gli scappasse di dir qualcosa che suonasse come un oltraggio...». Ecco le notizie che pubblico desiderando di tutto cuore una esauriente smentita. Oreste del Buono Egr. Sig. Del Buono, le scrivo in riferimento alla lettera del Sig. Ubettalli di Rivarolo Canavese che in data 8/2/94 protestava contro un titolo de La Stampa che definiva «dura» la sentenza di sei anni comminata al responsabile di una manovra demenziale (conversione a U, di notte) per cui avevano perso la vita, carbonizzati, quattro giovani di S. Benigno, lasciando nella disperazione le famiglie. Ha ragione il Sig. Ubertalli, anche per me sono pochi sei anni per chi ha causato la morte di quattro persone in modo così deliberato, vista la dinamica dell'incidente... Piero Cravotto. Torino

Persone citate: Del Buono, Gentile Signor Cravotto, Oreste Del Buono, Piero Cravotto, Rendo, Ubertalli

Luoghi citati: Rivarolo Canavese, Torino