Handicappato umilialo in chiesa

Salerno, il rifiuto a un giovane down: «Devi essere accompagnato» Salerno, il rifiuto a un giovane down: «Devi essere accompagnato» Handicappato umilialo in chiesa Prete gli nega la comunione SALERNO NOSTRO SERVIZIO «L'ostia non è una caramella. Non posso dare il corpo di Cristo a un ragazzo portatore di handicap se non è accompagnato da un familiare che se ne assume la responsabilità». Don Franco Pepe è il parroco della chiesa della Madonna delle Galline di Pagani, luogo di culto tra i più frequentati dai fedeli del Salernitano. Don Franco ha rifiutato il sacramento della comunione ad un giovane disabile. Luigi Amendola, 26 anni, affetto da una lieve sindrome da mongolismo. Un giovane «down», abituato quotidianamente a seguire la madre Maria Marandino ogni giorno nel rito della Messa serale. E come tutte le sere Luigi aveva atteso in fila il proprio turno accodandosi alle cinque o sei persone, tutte donne anziane, pronte per ricevere l'ostia consacrata. Un rito, una prassi che abitudinariamente il giovane aveva seguito tutte le occasioni precedenti, ma che per una volta si è consumato in uno scenario diverso. Infatti senza una precisa ragione la madre invece di recarsi nella chiesa della propria parrocchia, quella del «Corpo di Cristo», si era diretta alla non lontana chiesa della Madonna delle Galline, dove conosceva il parroco, ma dove don Franco probabilmente non ricordava il figlio disabile. Tutto si consuma secondo il rituale: la preghiera, il Vangelo, l'omelia, infine il sacramento della comunione. E' a questo punto che il parroco offrendo l'ostia ai fedeli e trovandosi di fronte Luigi all'improvviso, si blocca sull'altare. Invita il giovane disabile a mettersi da parte, prima di ultimare il rituale con gli altri che seguivano. Momenti di imbarazzo da parte degli altri fedeli, e in particolare della madre, ma tutto finisce per non turbare il finale della cerimonia sacra. Al termine della Messa però la signora Maria Marandino attende il parroco, lo avvicina e chiede spiegazioni: «Perchè reverendo ha umiliato mio figlio?». Né giustificazioni, né altro: don Franco si rifiuta di fornire spiegazioni. Maria Marandino raggiunge casa e ne parla con il marito, Giuseppe Amendola, ex custode del cimitero di Pagani, da poco in pensione. «Non ti preoccupare, non è successo nulla, cerchiamo di non farne un dramma»: questo il commento del capofamiglia, preoccupato soprattutto di non dare risalto ad una vicenda ed una notizia che aggiungerebbe soltanto dolore ad altro dolore. Ma nel giro di poche ore la notizia fa il giro della città. Tutti ne parlano e tutti condannano l'operato del parroco, che a sua volta si trincera dietro poche parole. Una sola frase che però apre un vero e proprio caso. «Perché dare il corpo di Cristo ad un giovane che non è in gra¬ do di confessarsi?». Questo il dubbio, questa la stura ad una polemica che ha scosso la tranquilla vita dei fedeli paganesi. C'è chi invoca l'intervento del vescovo, altri invece si schierano con il parroco. Monsignor Gioachino libano, vescovo della diocesi Nocera-Sarno, ha già inviato una lettera al parroco e lo ha convocato per domani. Sul suo tavolo ci sono pronte lettere indignate, ma anche altri messaggi che prendono le difese di don Franco. Il parroco è tornato, almeno in parte, sui suoi passi. «Luigi lo conosco bene. Anzi io sono uno dei pochi con cui lui vuole parlare. Ora lo voglio incontrare e cercare di spiegarmi. Il problema è che era necessario che qualcuno lo accompagnasse almeno all'altare». Ma l'Anffas - l'Associazione nazionale famiglie fanciulli adulti subnormali - non accetta scuse. Spiega il presidente Renzo Tornatore: «E' inaudito, se anche chi dovrebbe essere preposto alla solidarietà come un prete fa questo, è veramente la fine del mondo. Prenderemo una posizione ufficiale di ferma condanna, chiedendo che la Chiesa punisca questo sacerdote. Sono casi rari, ma succedono: dov'è finita la carità cristiana?». Paolo Russo La madre all'attacco: ha offeso mio figlio LAnffas al vescovo: punisca quel parroco A Pagani, vicino a Salerno, un sacerdote ha rifiutato la comunione a un giovane «down» giustificandosi: non è una caramella

Persone citate: Don Franco, Giuseppe Amendola, Luigi Amendola, Maria Marandino, Nocera, Paolo Russo, Renzo Tornatore

Luoghi citati: Pagani, Salerno