Paperone salvatore di Enichem

Paperone salvatore di Enichem Paperone salvatore di Enichem \ CROTONE HISSA' perché, non ci aveva ancora pensato nessuno: per risolvere il problema degli operai Enichem di Crotone non è necessario riconvertire l'Enichem, basta riconvertire gli operai. In bagnini. Gerardo Sacco, l'orafo delle dive, candidato di Forza Italia al Senato in un collegio ultra-rosso, rimette nel portafoglio la foto con dedica di Brooke Shields («Gerardo, you have a beautiful heart») e cala l'asso della sua campagna elettorale: trasformare gli impianti della rivolta in un villaggio turistico. «Quei silos sulla spiaggia artisticamente mi hanno sempre affascinato. Immagino un enorme juke-box. Ciminiere che fanno fumo colorato. E poi bar, stabilimenti balneari, ristoranti. Tutto, s'intende, autogestito dagli operai. L'Enichem deve vendere a loro, prezzo massimo una lira, dopo quello che ha succhiato». Come reagirà Rifondazione Comunista, che ha la sede dall'altra parte della strada, all'idea di rimpiazzare la tuta con il pareo, la fiamma ossidrica con un canotto? L'imbarazzo cede il posto al sollievo: l'avversario di Sacco, Giuseppe Pugliese, detto Peppone e non solo per i baffi, è fuori città a un convegno sul «ritorno dell'ulivo»; ma ridiventa subito imbarazzo perché, sotto un poster del capo-villaggio Carlo Marx c'è Pino Greco, braccio destro di Peppone ma soprattutto operaio Enichem e leader della rivolta di settembre. La prende abbastanza bene. «Il bello è che può succedere davvero. Nell'accordo col governo si parla di un consorzio "Crotone Sviluppo" che deve studiare nuove attività industriali. Ma adesso vogliono sostituire la parolina "industriali" con "produttive". Capito il trucco?». Eccola lì, la Fabbrica delle Vacanze. Il compagno Pino si fa serio: «Ci hanno già fregato troppe volte. L'ultima con la "Carbon Valley", duecento operai Enichem riciclati a costruire racchette da tennis, poi all'improvviso i soldi spariscono, l'imprenditore - un certo Tricoli - finisce in galera e gli operai a spasso. Ormai ci considerano una razza in via di estinzione. Ma non ci rassegniamo. Le industrie devono restare industrie. E siamo pronti a rifare le barricate». Capito, signor Sacco, le barricate. Altro che scivoli e windsurf. L'orafo appoggia sul tavolo il modellino in carta di una corona e allarga il faccione pulito: «Qui sempre solo alle fabbriche hanno pensato. Ma adesso basta, per il loro bene. Dica la verità, venendo da me lei s'immaginava di trovare un Berlusconi in miniatura. Ma io non credo che i comunisti mangino i bambini, anche perché da bambino ero comunista anch'io. Un comunista così povero che invidiavo persino i figli degli operai. A settembre ho sospeso la mia mostra di Venezia per solidarietà con i rivoltosi. Agli operai che vogliono votare Peppone dico: avete gridato vittoria eppure i padroni vi hanno fregati di nuovo. Cosa vi ha dato il comunismo per farvi restare così ottusamente legati al passato? Berlusconi, invece, dà lavoro a 50 mila persone: una città grande come Crotone». «L'orafo Sacco? Non è tutto oro quello che luccica, tanto per restare in tema». Il compagno Pino non riesce a farsene una ragione: «E' una brava persona, che ci fa con le destre? Aveva sempre rifiutato tutte le poltrone, persino quella di presidente della squadra di calcio. Per me, ha avuto delle pressioni. Non dimenticatevi che deve lavorare col cinema e con le tivù di Berlusconi». Fanno fede le foto alle pareti dell'ufficio-laboratorio, dove decine di mani sottilissime danno forma ai gioielli che lui crea. Sacco con Glenn Close. Sacco con Ornella Muti. Fabio Testi con Brooke Shields. «C'ero anch'io, ma il fotografo, chissà perché, invece che Testi ha tagliato me». Chi l'ha costretta a candidarsi? «Mi ha chiamato Dell'Utri, il creatore di Forza Italia. Ho detto no, grazie, ho da fare. Allora mi ha richiamato: guarda che Berlusconi ha grandi progetti per Crotone. E così mi ha convinto». Apre un quadernone rilegato. Altre dive? No, una raccolta di temi della scuola media «Alcmeone», dedicati a lui, il Mito. I ragazzi gli spediscono prove di slogan elettorali. «Il più generoso Paperone si trova a Crotone» (Fabio). «All'avarizia dà scacco matto. Sai chi è? Gerardo Sacco» (Vanessa). «Se perdo, la prenderei malissimo», confessa. «Vivrei la sconfitta come un'umiliazione personale». Se vince, invece, fa il Villaggio. «Ma ci pensa? Gli operai azionisti e, a comandare, dei manager scelti tra i loro figli più bravi. Ne devo proprio parlare con Antonio Martino. Setiondo lei, gli piacerà?». Massimo Gramellini Sai

Luoghi citati: Crotone, Venezia