E' stato Pertini a darci l'esempio di Alessandro Galante Garrone

E stato Pertini a darci l'esempio GALANTE GARRONE E stato Pertini a darci l'esempio Ieri mattina, a Torino, all'Arsenale della pace del Sermig, si è tenuta la commemorazione di Sandro Pertini, a4 anni dalla morte. Pubblichiamo una parte dell'intervento di Alessandro Galante Garrone. DICEVA, quasi con un pizzico di civetteria, di non essere un dotto, un intellettuale, ma soltanto un politico. In realtà, sapeva dire con semplicità cose essenziali, che andavano diritte al cuore degli uomini. La sua prima dote, rara ed eccelsa, era quella di suscitare, fra sé e gli italiani, una corrente di operosa concordia, di reciproco stimolo ad agire. Proprio ciò di cui, ora, avremmo bisogno. Ai giovani, ai giovanissimi che non hanno mai potuto vederlo o ascoltarlo, vorrei presentare Sandro Pertini così com'era nella realtà. E vorrei anche far sentire come e perché la sua figura ci appaia oggi straordinariamente viva e attuale. Nel 1981, quasi presago di quel che sarebbe accaduto dieci anni dopo nella capitale lombarda, aveva apertamente difeso i giudici milanesi, minacciati da pesanti interferenze e pressioni governative e di partito. Poco dopo, prendeva una risoluta posizione contro tutto ciò che odorasse del marcio della P 2, di intrallazzi poco puliti, di compromessi equivoci. Aveva in effetti intuito, prima di altri, il serpeggiare di un legittimo senso di allarme e quasi di indignata rivolta contro un crescente andazzo di malcostume, e aveva cercato di fare appello alle migliori energie del Paese per contrastarlo. In un messaggio di Capodanno, alla fine degli Anni 80, aveva lanciato un vero e proprio grido d'allarme, e denunciato gli incombenti pericoli, insiti nel degenerare del pubblico costume. Non può dunque stupire che a dieci anni di distanza dalle sue angosciate proteste si aprisse, sempre a Mi- Sandro Pertin^te^! va: lano, il processo di Mani pulite. Egli era stato uno dei pochissimi che presentirono lo scaturire di una enorme «questione morale» dall'incontrastato corrompersi della politica, fino alla tragedia nazionale degli ultimi anni, di cui non fece in tempo a vedere la conclusione. Ne visse solo il primo atto, caratterizzato dalla lotta appena abbozzata contro la duplice piaga della crescente corruzione e del terrorismo. Non potè conoscere gli inizi del secondo, segnato, a sua volta, da una corruzione ben più diffusa, e dall'imperversare sanguinoso della mafia. Ma ci indicò, prima di morire, la via da seguire: quella del coraggio combattivo, dell'onestà, dell'assoluto rigore. Le ultime parole sue sono tutte di virile speranza, d'incitamento a resistere. DiceChi cammina inciampa anche, qualche volta. Ma essenziale è riprendere il cammino». E in alcuni momenti di confidenziale abbandonarsi ai suoi sentimenti più riposti affermava ostinato che la libertà dobbiamo conquistarla a prezzo di °£™ sacrificio, e poi difender la e riconquistarla giorno per giorno. In questa ora torbida e difficile che stiamo attraversando, vale la pena citare le parole di Giuliano Vassalli: Pertini è per noi «il simbolo di quell'Italia pulita che egli aveva sempre vagheggiato». Tocca a tutti noi, e soprattutto ai giovani, trasformare quel sogno di Sandro Pertini in realtà: un'Italia pulita. Tra i ragazzi, Pertini, più che ottantenne, ritrovava lo slancio allegro di quella giovinezza che personalmente aveva sacrificato nella lotta per la libertà di tutti. E rivolgendosi a loro diceva: «Se voi volete vivere la vostra vita degnamente, fieramente, nella buona e nella cattiva sorte, fate che essa sia illuminata dalla luce di una nobile idea». Alessandro Galante Garrone u Sandro Pertini

Persone citate: Alessandro Galante Garrone, Galante Garrone, Giuliano Vassalli, Pertini, Sandro Pertini

Luoghi citati: Italia, Torino