Riecco Brizio appoggiato dalla sinistra

Riecco Brino appoggiato dalla sinistra La Regione torna a lavorare: attendono sanità, fondi Cee e accordo di programma Riecco Brino appoggiato dalla sinistra // voto «tecnico» dei progressisti alla nuova giunta piemontese Dopo 109 giorni di crisi la Regione ha una nuova giunta. Nuova per modo di dire perché vede ancora il de Gian Paolo Brizio alla presidenza e gli stessi assessori del governo uscente, tranne quelli che si sono candidati alle elezioni (i de Cerchio e Nerviani) e quelli colpiti da Mani pulite (il psi Panella). La pattuglia degli assessori risulta così composta da Emilia Bergoglio e Cavalloni (de), Cantore e Garino (laboristi ex psi), Gallarmi (psdi) e Bianca Vetrino (pri). Lunedì Brizio assegnerà le deleghe. Dopo il fallimento della giunta proposta dal liberale Marchini per un errore di voto del pri Ferrara (ieri i due si sono anche pubblicamente chiariti), determinante per far passale il «Brizio-bis» è stato il voto delle sinistre. «Un voto tecnico e istituzionale - ha tenuto a precisare il capogruppo Marengo - per superare la scadenza elettorale». Marengo non ha però rinunciato a ricordare che la «nuova» giunta è stata possibile «grazie alla proposta e all'atteggiamento responsabile dell'area progressista: senza di noi non saremmo ancora nel pieno della crisi». Per sottolineare il valore ((tecnico» dell'appoggio progressista solo Marengo ha votato a favore di Brizio mentre gli altri consiglieri della Quercia si sono astenuti. Rifondazione e verdi hanno preso ancor più le distanze: i capigruppo hanno dato il loro appoggio mentre i consiglieri non hanno partecipato al voto. «Questa nostra astensione - ha comunque aggiunto il pds Rivalta - non significa una minor assunzione di responsbilità, staremo attenti alle questioni da affrontare e sapremo fare opposizione dov'è necessario». La de, preoccupata che il nuovo governo potesse apparire troppo sbilanciato a sinistra, ha dichiarato, per bocca di Brizio, che la giunta «era aperta a tutte le forze in consiglio». Una frase da leggersi come un invito a msi e Lega a farsi avanti. Il missino Majorino ha però preteso che la richiesta fosse esplicita: «Ci volete o no?». Al diniego di Brizio («Quello che ho detto è chiarissimo e non chiedo nulla alle singole forze politiche») ci ha pensato l'altro missino, Marco Zacchera, a troncare ogni ipotesi di appoggio: «I soliti trucchetti de». La Lega neanche ha chiesto chiarimenti: «La sini¬ stra ha fatto gol, è giusto che abbia la paternità piena dell'operazione - ha detto il capogruppo Vaglio - noi non ci stiamo a risolvere la contraddizioni interne dei gruppi». No anche dalla Lega per il Piemonte. Dunque Brizio torna a governare. «Per un mese» puntualizza il pds. «La giunta è a termine distingue Brizio - e il termine è nelle mani del Consiglio e nella sua capacità di proporre un altro governo fino a fine legislatura». Visto quanto è accaduto in questi 109 giorni ha ragione chi ieri diceva: «C'è stato il Brizio primus, c'è il Brizio secundus, ci sarà il Brizio semper». Battute a parte, la cosa fondamentale è che la Regione torna a lavorare: c'è il bilancio da approvare, da coordinare gli aiuti della Cee, ripartire i fondi per la sanità e stringere l'accordo di programma con il governo. Beppe Minalo Il de Gian Paolo Brizio: «La giunta è aperta a tutte le forze in Consiglio»

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