Ginecologo a giudizio per molestie

Perso il round davanti al gip. Processo ad aprile per atti di libidine violenta Perso il round davanti al gip. Processo ad aprile per atti di libidine violenta Ginecologo a giudizio per molestie La paziente: mi toccava. Il medico: una congiura Molestie sessuali nello studio del ginecologo? E' l'accusa sostenuta da F. I., 25 anni: «Mi ha fatto togliere la camicetta, poi a cominciato a toccarmi i seni in modo non proprio professionale, passando al tu e a frasi volgari». Il dottor Giovanni Menaldo, aiuto al Santa Croce di Moncalieri, nega con decisione: «E' una montatura. Una congiura, vogliono rovinarmi». E promette battaglia in tribunale assieme al suo avvocato Gian Paolo Zancan. Ieri il medico ha perso il primo round. Il giudice delle indagini preliminari Paola Trovati, al termine di un'udienza tesa e carica di tensione, l'ha rinviato a giudizio. Il dottor Menaldo sarà processato il 28 aprile per atti di libidine violenta. F.I. si è costituita parte civile con l'avvocato Chiara Donat-Cattin. L'episodio, ricostruito ieri davanti al gip Trovati, sarebbe accaduto a fine aprile '93. Ha scritto la dorma nella denuncia: «Avevo un dolore al seno destro, ma il mio ginecologo mi aveva detto che non era il caso di preoccuparmi. Io decisi di farmi visitare da un altro specialista e scelsi il dottor Menaldo. Andai nel suo studio in via Giolitti 2. All'inizio fu molto gentile, poi il suo atteggiamento cambiò e incominciò a toccarmi». Dopo essersi consultata con il marito e aver interpellato anche Telefono rosa presentò la denuncia. Tutto vero? «Macché, solo calunnie» sostiene il medico. Che spiega: «Non ricordavo neppure il viso di quella donna. L'ho rivista davanti al gip, ho cercato di capire il perché di quelle accuse, ma non so cosa l'abbia spinta a denunciarmi». Giovanni Menaldo, 42 anni, è specialista in ostetricia e ginecologi, oncologia e senologia ed è responsabile del servizio medico prenatale al Santa Croce di Moncalieri. Professionista noto, con studio a due passi da piazza San Carlo, il medico replica così alle accuse: «Perché mi ha denunciato solo un mese dopo? C'era anche il marito in studio, perché non gli ha detto nulla subito dopo quelle mie presunte violenze? E c'erano anche le segretarie in ufficio. Nessuna ha sentito nulla, è incredibile. Le pareti dello studio sono di cartavelina, si sente tutto. Se lei avesse soltanto alzato la voce, avesse detto: "Ma dottore, come si permette? l'avrebbero sentita tutti». Ma perché F. I. dovrebbe accusare proprio lei? Il dottor Menaldo spiega così: «Posso fare soltanto alcune ipotesi. Un attacco politico, o la vendetta di una lobby avversaria. Ai tempi dell'università ero vicino al pei, poi mi sono allontanato. Oggi sono un radicale, nel '90 sono stato candidato alle regionali in una lista indipendente, vicina al partito socialista. E' solo un caso che dietro quella donna ci sia Telefono rosa vicina a certe posizioni politiche?». Il ginecologo non esclude neppure una vendetta da parte di altri medici gelosi del suo successo professionale. Il dottor Giovanni Menaldo: «Non so cosa abbia spinto quella donna a denunciarmi»

Persone citate: Chiara Donat-cattin, Gian Paolo Zancan, Giovanni Menaldo, Menaldo, Paola Trovati

Luoghi citati: Moncalieri