Vertenza fiat vince il sì
La maggioranza dei lavoratori ha approvato l'accordo La maggioranza dei lavoratori ha approvato l'accordo Vertenza Rat, vince il sì In tutti gli stabilimenti I lavoratori della Fiat di Torino e provincia hanno approvato l'accordo. Ha partecipato al voto oltre il 50 per cento dei dipendenti. I sì sono stati superiori all'ottanta per cento. E' stato un parere positivo che dovrebbe dare maggiore forza a un sindacato combattivo ma anche profondamente diviso - soprattutto quello piemontese - al proprio interno. I risultati. I dati delle consultazioni svoltesi ieri mattina e ieri pomeriggio negli stabilimenti Fiat. A Mirafiori carrozzeria hanno votato 5470 persone, i sì sono stati 4631, i no 207, gli astenuti 13 fi. Agli Enti centrali i votanti sono stati 1642, i sì 1211, i no 313, gli astenuti 38. Alle presse su 1046 votanti, 745 hanno detto sì; 168 sono stati i no e 133 gli astenuti. Alla Meccanica i votanti sono stati 2866, i sì 2373, i no 262 e gli astenuti 38. A Rivalta hanno votato 2500 lavoratori con 2444 sì, 35 no e 21 astenuti. A None 468 i voti validi, 145 i sì, 323 i no e 5 gli astenuti. A Volvera 325 voti validi con 307 sì, 18 no e 5 astenuti. Impressioni. Ieri mattina davanti alla porta 5 di Mirafiori orano presenti i rappresentanti del Comitato spontaneo impiegati, tecnici e quadri. Gianfranco Amprimo, già delegato Fim-Cisl, lancia un progetto per il futuro: «Ora ci dovrebbe essere un patto fra Unione Industriale, sindacati e istituzioni per ripensare il futuro di Torino. Situazioni come queste non debbono più accadere, occorre pensare a un futuro diverso per questa città». Stesso discorso, ma con toni più accesi, da parte di Vittorino Taruffi, altro esponente del Comitato. Dice Taruffi: «Bisogna tutelarsi per il futuro, non vorrei che fra un po' di tempo la Fiat presentasse un altro piano di ristrutturazione. Il voto? C'è stato il sì, ma il clima non è certo tranquillo, l'azienda ha disperso un grande patrimonio». Alla porta 5 c'è anche Susanna Camusso, segretario nazionale della Fiom-Cgil: «Ho partecipato all'assemblea degli impiegati, c'era un clima tranquillo in cui si è discusso apertamente e serenamente. Il timore per il futuro è tanto, soprattutto per quanto riguarda Torino. Abbiamo però la garanzia di un tavolo triangolare con il governo che si impegna a intervenire in favore della città». Polemiche. Nonostante il voto favorevole, che in sostanza dà un confortevole appoggio alla linea unitaria del sindacato, non si placano le polemiche sulla sortita del segretario regionale della Cgil, Claudio Sabattini. Giorgio Rossetto, leader Uilm, ritiene le dichiarazioni di Sabattini «un vero agguato all'accordo, un agguato vanificato dal voto dei lavoratori. Meno male che Sabattini non è stato protagonista di questa vertenza, ne ha già fatta fallire una 14 anni fa». Più tranquillo il segretario della Fim-Cisl torinese, Gian¬ franco Zabaldano: «L'intesa è stata apprezzata dai lavoratori. Ora è necessario lavorare per valorizzare quanto emerso con la conclusione della vertenza». «L'esito delle consultazioni commenta Giuseppe Cavalitto, segretario nazionale del sindacato autonomo Fismic - conferma l'intelligenza dei lavoratori. Questo voto di approvazione ha un grande significato per il sindacato». Giorgio Cremaschi, della segreteria regionale FiomCgil: «Abbiamo preoccupazioni per il futuro di Torino, ma l'accordo era l'alternativa a soluzioni unilaterali della Fiat». Enzo Bacarani Ha partecipato alle votazioni oltre il 50 per cento dei dipendenti , Giorgio Cremaschi della segreteria regionale della Fiom-Cgil Sotto Giorgio Rossetto leader Uilm. A fianco Gianfranco Zabaldano, Fim-Cisl
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