Bianchi dice no al Napoli di Vittorio Raio
Bianchi dice no al Napoli Bianchi dice no al Napoli «Non so cosa potrei amministrare» NAPOLI. «La persistente fase di stallo nella definizione e attuazione del programma di risanamento finanziario del Napoli, che dovrà inevitabilmente avvalersi del piano di intervento proposto dal Banco di Napoli o, comunque, di eventuali altre analoghe soluzioni, non mi consente di accettare la carica di amministratore unico della società». Così Ottavio Bianchi è momentaneamente uscito dalla mischia. «Non vi sarebbe alcuna ragione - ha aggiunto Bianchi per giustificare il trasferimento di tutti i poteri del consiglio di amministrazione ad un amministratore unico che si trovi subito nelle identiche condizioni del consiglio stesso, invece di poter immediatamente operare disponendo della liquidità finanziaria indispensabile per far fronte ai pagamenti oramai indilazionabili». E intanto, mentre Ferlaino ha accettato di accollarsi anche i sei dodicesimi del debito di 20 miliardi che il Napoli deve al Gis, è giunta la richiesta delle banche creditrici ai soci fidejussori di versare subito 15 miliardi. Tramite il professor Di Sabato, che rappresenta Ferlaino, è stata presentata una controproposta che concilierebbe le esigenze degli istituti bancari e dei fidejussori. Bianchi è anche preoccupato per il futuro della squadra: «Sotto il profilo tecnico siamo a zero. Difficile in queste condizioni cercare accordi, provare a pensare ad acquisti e cessioni. Non riusciremo mai a recuperare il tempo perduto. Se poi altre società fanno dello sciacallaggio, fa parte del nostro mondo, non c'è da meravigliarsi». Insomma una ventina di giorni persi per il Napoli. Inutile cercare di coinvolgere Bianchi ben sapendo che non esistevano i presupposti economici per la sua accettazione. In questi venti giorni si è lavorato sodo per salvare il Napoli. Si è lavorato cercando di superare disaccordi, polemiche e qualche ruggine, cercando di far quadrare conti che non tornavano. Lo si sarebbe potuto fare egualmente lasciando al suo posto il vecchio consiglio. Ora Gallo potrebbe tornare a fare il presidente: «Per il bene del Napoli sono pronto a farlo, ma tutto quanto sta avvenendo è assurdo». Più o meno sulla stessa lunghezza d'onde capitan Ferrara. «Mi sembra di rivivere la telenovela dei giorni di Maradona a Napoli. Solo che allora sapevamo che, poi, la domenica, Diego sarebbe venuto a giocare». Non è da escludere che dopo Napoli-Cagliari i giocatori azzurri facciano partire le richieste di messa in mora per la società. Vittorio Raio
Persone citate: Di Sabato, Ferlaino, Gallo, Maradona, Ottavio Bianchi
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