Banca, il cellulare resta fuori di Eugenio Ferraris

Banca, il cellulare resta fuori Telefonini off limits: disturbano computer e sistemi d'allarme Banca, il cellulare resta fuori FUMATORI e utenti dei telefonini, categorie di emarginati. I primi ormai praticamente cacciati da uffici pubblici e non, mezzi collettivi di trasporto, fast foods (in Usa, proprio ieri, anche la catena McDonald's ha fatto sapere che d'ora in avanti non tollererà più sigarette e sigari). I secondi invitati a non usare i loro apparecchi in aereo, guardati in malo modo se appena lo squillo indiscreto turba l'atmosfera ovattata del ristorante. L'Harris Bar di Venezia è probabilmente il primo a dirlo esplicitamente, sia pure con la forbita e tagliente eleganza dei lagunari: l'uso del «cellulare», si legge sul menu, potrebbe compromettere la cottura del risotto. Da qualche tempo i telefonini sono off limits anche allo sportello. Alcune banche hanno infatti adottato disposizioni che vietano l'uso del radiomobile nelle agenzie da parte dei clienti. Alcune espongono un cartello; in altre, se trilla un cellulare o un cliente tenta di prendere la linea, scatta immediatamente l'invito a spegnere, fermo ma cortese, dell'impiegato. Disposizioni in questo senso sono comparse per la prima volta nelle filiali della Banca d'Italia: anche su questo inedito aspetto della vita bancaria, l'istituto di via Nazionale ha aperto la strada. Da oltre un anno una disposizione emanata dal servizio di sicurezza dell'amministrazione centrale vieta l'uso del cellulare nei locali di Bankitalia aperti al pubblico. Si tratta in pratica dei saloni delle filiali che svolgono, fra l'altro, servizi per pagamenti di stipendi agli statali e per le banche attive sulla piazza. Due gli obiettivi sostanziali del provvedimento. Il più evidente è quello di impedire che un malintenzionato possa comunicare velocemente con eventuali complici che si trovino all'esterno dell'edificio. In pratica si tratta di una misura per contrastare l'evoluzione tecnologica del «palo», figura classica degli «audaci colpi dei soliti ignoti». «E' una misura di sicurezza che riguarda innanzitutto i clienti - spiegano gli impiegati di un'agenzia romana della Commerciale -. Può capitare, e da noi è successo, che uno spione informi i suoi complici all'esterno sui movimenti in denaro effettuati da un ignaro cliente che rischia di ritrovarsi con le tasche svuotate una volta uscito in strada». Il secondo obiettivo è di altra natura: con le sue onde radio - si sostiene nelle banche interessate - il telefonino potrebbe interferire sulle frequenze dei sistemi di allarme attivi all'interno dell'istituto o con la rete computerizzata della banca. Eugenio Ferraris

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