Malpica jr accusa Mancino

Duro discorso del presidente: Mosca l'unica garanzia per la stabilità dell'ex Urss Molpica jr, accusa Mancino «Chiese a mio padre di dire il falso E poi anche Scalfaro gli telefonò» ROMA. Duro attacco al Viminale, attraverso i microfoni del Tg2, da parte di Giovanni Malpica, figlio di Riccardo, prefetto ed ex capo del Sisde, ora agli arresti domiciliari nell'ambito dell'inchiesta sui fondi neri dei servizi segreti. «Appena arrivato al Sisde - ha detto Malpica jr - mio padre cominciò a distribuire denaro al ministro dell'Interno. Soldi che vennero accettati. Del resto, era una consuetudine che precedeva il suo arrivo al Sisde». Parlando della versione degli avvenimenti fornita dal padre agli inquirenti, Giovanni Malpica ha detto: «Ci fu più di un colloquio con Mancino; in quello più interessante il ministro tentò di forzarlo, alla fine riuscendoci, a continuare a sostenere la versione che poi cominciò a vacillare. So che ci fu almeno una telefonata del presidente della Repubblica. Ero presente quando arrivò, ma non l'ho ascoltata, non so cosa si dissero». Intanto, Libero Gualtieri, presidente della commissione Stragi, insiste: quando la magistratura, nel novembre del '92, si è imbattuta nelle scorrettezze amministrative dei fondi del Sisde, il governo già sapeva tutto. Intervistato dal Grl, il senatore ha ribadito le affermazioni che compaiono nella nota che accompagna la relazione conclusiva della Commissione. Grignetti e Minzolini A PAG. 6

Persone citate: Giovanni Malpica, Grignetti, Libero Gualtieri, Malpica, Mancino, Minzolini, Scalfaro

Luoghi citati: Roma