Il messaggio di una madre generosa di Oreste Del Buono

Il messaggio di una madre generosa RISPONDE O.d.B. Il messaggio di una madre generosa Egr. sig. Oreste, io credo che, se riceve meno lettere di donne separate, è perché esse hanno meno tempo di leggere i giornali in quanto lavoro, casa, figli non lo consentono. Il problema per me è uno solo: ci vuole un corso per genitori tenuto da filosofi, sociologi prima di ottenere l'affidamento se questi non hanno l'innato sentimento e rispeno per il figlio, per la sua crescita senza eccessivi traumi. La causa primaria delle separazioni è perché il marito corre la cavallina e la società insegna a noi donne di chiudere un occhio (come le donne arabe) per il bene dei figli... A. M. Si mondi, Torino GENTILE signora Simondi (spero di aver decifrato bene la sua firma diffìcile), la mia era solo una constatazione e neppure mia. Era stata una lettrice a farmi render conto che avevo pubblicato lettere solo di mariti disperati. Non mi lamentavo certo di non ricever lettere anche da donne disperate. Preferisco che le mie lettrici, come i miei lettori, non abbiano a soffrire di disperazione. Ma proseguiamo con la sua lettera: «Oppure si insegni alle donne, specie se allevano un maschio, che la figura paterna è indispensabile, necessaria, utile per un buon equilibrio e faccia loro comprendere che restano sempre mamma e papà, e i figli non devono schierarsi per l'una o per l'altro, quindi niente recriminazioni o catti- Il mesdi unagene saggio madre rosa verie, ma parlare bene dell'assente anche perché non c'è e non si dovrebbe mai sparlare di uno che è assente e non può difendersi. Per noi donne un rischio c'è (come nel mio caso) che, a furia di parlar bene dell'assente, i due maschietti si innamorino del padre, lo stimino, lo amino, lo rispettino, divengano due meravigliosi uomini utili alla società, frequentino la nuova famiglia del padre, magari divengano i padrini dei figli nati da questa unione, vi trovino allegria e frequentino molto raramente la madre; ma non c'è gioia più grande che sapere i propri figli felici. Questo ripaga di tutto. La ringrazio per l'ospitalità. Se questo può dare un po' di serenità a tutti i separati: dopo 20 anni le cose si ragionano meglio. La collera, l'orgoglio ferito non sono mai buoni consiglieri. Saluti...». Gentile signora Sismondi, sono io a ringraziarla di cuore per la sua bellissima lettera e la ringrazio anche a nome di lettrici e lettori, anche se, forse, tra loro molte non condivideranno la sua generosità e molti invidieranno suo marito. Ma io l'ammiro e sono orgoglioso di poter pubblicare il suo messaggio di buona volontà. Oreste del Buono

Persone citate: Gentile Signora Sismondi, Simondi

Luoghi citati: Torino