Codignoni: ho sospetti

Codignoni: ho sospetti Codignoni: ho sospetti «Esclusi per le doppie firme messe apposta da qualcuno» MILANO. «Preoccupato? Ma no, sono dettagli tecnici, inciampi burocratici, pasticci. Sì, rischiamo di perdere i candidati del proporzionale in Puglia, ma dovremmo risolvere i guai negli altri tre o quattro collegi contestati». Così Angelo Codignoni, presidente dell'associazione nazionale dei Club Forza Italia, il generale della macchina messa in piedi da Berlusconi e che oggi viaggia sulle ruote di 3733 club. Per il momento gli uffici elettorali hanno contestato a Forza Italia i candidati su proporzionale in Puglia, i candidati del Veneto 2 (province di Venezia, Belluno, Treviso), un candidato alla Camera nelle Marche, uno in Sardegna, la Usta dei candidati per il Senato in Umbria. Ci spiega cosa è successo? «Semplice, la legge è molto pignola, ma si presta facilmente a incursioni nemiche. Le spiego: se una persona firma due volte, in due banchetti, ma per lo stesso candidato, quella firma verrà invalidata. Sarà un caso ma in Emilia abbiamo trovato moltissime firme doppie». Sta accusando i pidiessini? «Non lo posso provare, però...». In Emilia non avete candidati contestati... «No, ma abbiamo rischiato. E comunque volevo due che in molti collegi era facile disturbare la raccolta firme con questi mezzi. Dobbiamo ancora controllare la situazione in Puglia...». Rischiate di perdere Vittorio Sgarbi e Antonio Tajani, il portavoce di Berlusconi... «Sì, stiamo preparando il ricorso... Credo che lì il problema sia un eccesso di firme, un errore che potrebbe costarci caro». Come mai tanti pasticci sulle firme? «E' un problema di organizzazione... Segni è andato giù di brutto. Proprio lui, nato e cresciuto sulle raccolte di firme, ha proprio grippato. In questi giorni ho visto cose terribili: candidati del polo di Centro che venivano da noi con le firme in tasca...». Gente che voleva abbandonare Segni e Martinazzoli? «Sì e che girava con 300, 350 firma in tasca... Raccolte chissà come, chissà da chi. Noi dicevamo: no grazie e quelli sono rimasti nella lista dei pattisti o dei popolari con i guai che oggi vediamo». I collegi persi da Segni, sono conquistati da Forza Italia? «Mi auguro proprio di sì. E spero che la gente capisca che tutti i voti non dati a noi andranno diritti alle sinistre». La vostra macchina elettorale a che punto è? «Sotto pressione. Le dicevo dei 3733 club operativi: noi calcoliamo almeno 50 attivisti a club e vuol dire quasi 200 mila persone pronte a fare campagna elettorale. Poi abbiamo altri 7963 club pronti, cioè costituiti, ma ancora in attesa della nostra verifica finale. A stare stretti sono altri 500 mila cittadini pronti a scendere in campo». Come organizzerete i Club? «A piramide, con un coordinatore regionale, i responsabili provinciali e poi ancora quelli cittadini. Ogni candidato sarà preso in carica da un gruppo di club che baderà a tutto: manifesti, comizi, porta a porta, volantinaggi, cene elettorali. Tutto». Condividete l'ottimismo dei sondaggi? «Ottimismo darci sopra al 30 percento? Ma no, per noi quello è pessimismo». [p. cor.] Angelo Codignoni

Persone citate: Angelo Codignoni, Antonio Tajani, Berlusconi, Codignoni, Martinazzoli, Vittorio Sgarbi