«Un accordo importante» di Enzo Bacarani
Fiat: Firn, Uilm e Fismic soddisfatte per l'intesa raggiunta Fiat: Firn, Uilm e Fismic soddisfatte per l'intesa raggiunta «Un accordo importante» La Fiom verso il sì Un pomeriggio faticoso per la Fiom Piemonte alle prese con contraddizioni interne, mentre gli altri sindacati Firn, Uilm e Fismic si dichiarano soddisfatti per l'intesa raggiunta sulla vertenza Fiat. Ieri a Torino è arrivato Pier Paolo Baretta, segretario nazionale della Fim-Cisl, che ha illustrato al coordinamento delegati del sindacato di area cattolica i contenuti dell'accordo che, secondo Baretta, «è un risultato importante con una forte valenza unitaria. Con quale credibilità avremmo potuto presentarci ai lavoratori se avessimo fallito?». Dello stesso parere il segretario generale della Fismic, Giuseppe Cavalitto, il quale ritiene che «l'impegno e il lavoro per ricomporre le incomprensioni e le differenze tra i sindacati hanno dato risultati positivi». Luigi Angeletti, segretario generale della Uilm, afferma che «la soluzione individuata nell'intesa offre ai lavoratori le massime garanzie concepibili in questa situazione». La Fiom-Cgil, dopo aver puntato i piedi, ieri ha compiuto grandi sforzi per giustificare la sua adesione senza firma. Il giudizio sull'intesa ora è «articolato», non più negativo. La risposta del governo è giudicata «positiva» e quindi la Fiom invita «i lavoratori ad approvare l'intesa». Ma che cosa lunedì in tre-quattro ore ha fatto cambiare idea ai metalmeccanici della Cgil? Il ministro Gino Giugni ha tirato fuori dal cilindro un protocollo aggiuntivo che prevede un sistema di verifiche sull'accordo. Ma Baretta sorride: «Questo era già implicito nell'ipotesi di accordo». Alle assemblee di fabbrica la Fiom presenterà pertanto un documento che mantiene un giudizio critico sull'accordo per il quale comunque chiederà ai lavoratori la conferma dell'adesione, come del resto è scritto nel documento unitario nazionale di lunedì. In questo modo l'organizzazione dei metalmeccanici Cgil intende difendere le sue opinioni e nello stesso tempo andare a una consultazione unitaria con Firn, Uilm e Fismic. La Fiom chiederà ai lavoratori «una presa d'atto» della situazione e insisterà perché i lavoratori vigilino sul futuro degli stabilimenti torinesi. Il documento sarà discusso oggi nell'attivo dei delegati. I problemi non sono del tut¬ to risolti perché ieri la componente «Essere sindacato» ha emesso un comunicato dall'emblematico titolo «Non siamo d'accordo» in cui sostiene che è «contraria ad un'intesa che condanna Mirafiori». La presa di posizione di «Essere sindacato» è più esplicita quando afferma che «ancora una volta la pressione del vertice sindacale e dei potentati economici vuole costringere interi gruppi dirigenti della Fiom e decine di migliaia di lavoratori del Nord e del Sud ad accettare decisioni che nulla hanno a che vedere con la difesa delle condizioni di operai e impiegati». In più è intervenu- to Fausto Bertinotti, segretario di Rifondazione e candidato del polo progressista a dire che «l'accordo non va assolutamente bene» e che «siamo di fronte a una massiccia ristrutturazione e a un mutamento del comportamento di classe». Sul fronte di quadri, tecnici e impiegati, da registrare la posizione di uno degli esponenti, Vittorino Taruffi, che giudica positivo nel complesso l'accordo «anche se - aggiunge - l'umiliazione delle iscrizioni alle liste di mobilità per mille di noi potevano risparmiarcela». L'accordo tuttavia prevede, oltre ai 2400 prepensionamenti chiesti nei giorni scorsi dallo stesso comitato, un'indennità integrativa per i lavoratori in mobilità che varia - a seconda delle fasce di reddito da quattro a dieci milioni all'anno. Enzo Bacarani verso il sì Una recente manifestazione davanti a Mirafiori II segretario nazionale della Firn Cisl, Pier Paolo Baretta Una recente manifestazione davanti a Mirafiori
Persone citate: Baretta, Fausto Bertinotti, Gino Giugni, Giuseppe Cavalitto, Luigi Angeletti, Pier Paolo Baretta, Vittorino Taruffi
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