Kerrigan-Harding a voi di Gian Paolo Ormezzano

Dopo le polemiche, stasera e venerdì i verdetti della pista Dopo le polemiche, stasera e venerdì i verdetti della pista Kerrigan-Harding, a voi Le due «nemiche» statunitensi sono in crisi e rischiano una netta sconfitta C'è grande curiosità attorno alla tedesca Katarina Witt, ex professionista :;:;;>;;::;l;:;:;^ PRIMEDONNE IN SCENA LILLEHAMMER. Stasera e venerdì ad Hamar i Giochi cercano di ricondurre - con la perentorietà delle gare e la severità dei giudizi tecnici - il pattinaggio artistico femminile alle dimensioni di sport, dopo che è stato - dal 6 gennaio, giorno dell'aggressione a Nancy Kerrigan, con Tonya Harding o perfida complice o povera inguaiata - posto di crimine, pettegolezzo, denaro, bordellismo assortito. La cosa è possibile solo se le due, insieme nella squadra Usa dopo una commedia piena di declamazioni di principii e accettazioni di ricatti, vengono sonoramente battute: che allora si tolgono dai piedi, e finisce il gioco perverso e gaglioffo delle attenzioni, questo giornalismo con l'alibi penoso e forzato: ne scrivo perché tutti ne scrivono, ma scrivo che non se ne dovrebbe scrivere. E' possibile, e anche probabile, che le due becchino forte. La Harding negli ultimi allenamenti è stata addirittura penosa, con problemi alla caviglia per troppo tempo nascosti e ora «urlanti»; la Kerrigan è sempre più cannosa ma sempre meno aggressiva. La Harding ha nel repertorio il triplo axel che l'altra non ha, però per farlo deve soffrire. A proposito: triplo axel sono tre salti in avanti, con ricaduta sul piede opposto a quello di decollo e proseguimento pattinando all'indietro, mentre loop e salchow sono salti partendo all'indietro e atterrando rispettivamente sullo stesso piede di decollo e sull'opposto. La scoperta comunque di almeno due patinatrici che possono battere queste due pattin-attrici non è difficile, se si pensa che gli Europei di Copenaghen, un mese fa, hanno laureato la francese Surya Bonaly sull'ucraina Oksana Baiul, e che i Mondiali di Praga '93 hanno visto la Baiul vincere sulla Bonaly, con la Kerrigan appena quinta. Trattandosi di sport eminentemente tecnico, dove non si improvvisa neanche uno schioccar di dita, non dovrebbero esserci grosse rivoluzioni. I giudici - saranno un inglese, un polacco, un ceko, un ucraino, un cinese, un giapponese, uno statunitense, un canadese e un tedesco - sinora hanno premiato sempre i russi, e due volte su tre il pattinaggio romantico: cioè Urmanov tra i maschietti e la coppia Gordeeva-Grinkov, mentre fra i giovani sono stati premiati i «moderni» Grichtuc-Platov, con gli anziani inglesi Torvil-Dean solo terzi. La Bonaly esegue, unica, il salto mortale, ma glielo vietano in gara. Lo farà nell'esibizione delle prime cinque, se sarà di esse. La Baiul fa il triplo axel. La Bonaly è nera di pelle, fu adottata a Nizza, viene dalla Réunion o secondo altri dal Centrafrica, ha madre-kapo, che la fa grande con ordini secchi e continui. La Baiul, orfana, allenata dalla suocera di un grande russo, Petrenko (il pattinaggio ha grandi giri di famiglie, amori e lascivie), danza col tutù classico. Stasera gli obbligatori, di circa 2', per nuovo regolamento più divertenti rispetto al passato. Venerdì il libero, 4' di danze, salti, ammiccamenti, musiche galeotte. Katarina Witt, 28enne tedesca, prima a Calgary e Sarajevo (Albertiville fu della Yamaguchi, giapponese con passaporto Usa, su Ito giapponese, Kerrigan e Harding), torna dopo l'oro del professionismo in questi Giochi di tante verginità decoubertiniane rifatte: è bella, danzerà sull'aria pacifista «Dove sono finiti tutti i fiori?», è donna-donna, poco aerea e provocantemente terrena. Parte battuta. Gian Paolo Ormezzano A fianco, Tonya Harding (in primo piano) e Nancy Kerrigan (dietro) durante l'ultimo allenamento Qui sopra la tedesca Katarina Witt

Luoghi citati: Centrafrica, Copenaghen, Nizza, Praga, Sarajevo, Usa