Il Papa troppi siluri sulla famiglia di Marco Tosatti

Drammatico documento del Pontefice: è il bersaglio principale della nostra civiltà malata Drammatico documento del Pontefice: è il bersaglio principale della nostra civiltà malata Il Papa: troppi siluri sulla famiglia «L'aborto è come una barbarie nazista» «Mass media complici del permissivismo» CITTA' DEL VATICANO. La Chiesa torna all'attacco sul fronte della morale familiare e sessuale, equiparando l'interruzione legale della gravidanza al nazismo. Giovanni Paolo ha reso noto ieri un documento di 100 pagine: una «Lettera alle famiglie», sul tema della famiglia. E sta preparando, ha detto il card. Lopez Trujillo, «un'enciclica storica sulla difesa della vita». Ma già il testo di ieri potrebbe essere consi-, derato un'enciclica «mascherata», sia per l'estensione in pagine, sia per l'ampiezza dell'orizzonte. Intanto, sempre ieri, sull'«Osservatore Romano», il teologo Gino Concetti ha annunciato che la «pillola del giorno dopo», se utilizzata da cattolici, li rende «ipso facto» passibili di «scomunica latae sententiae». Questa pena non ha bisogno di essere notificata dall'autorità ecclesiastica, perché è implicita nel gesto compiuto dal colpevole. Nel caso in questione si tratterebbe di aborto, provocato dalla pillola stessa. Domenica scorsa Papa Wojtyla aveva impugnato il pastorale per scagliare il suo anatema sulla risoluzione «pro-gay» del Parlamento Europeo. La «lettera» di ieri accenna solo implicitamente al problema, ma disegna un quadro apocalittico della morale di fine secolo. «Ognuno di noi verrà giudicato sui comandamenti! ammonisce Giovanni Paolo II - A giudicare i padri e le madri, i figlie e le figlie saranno le loro opere». La nostra - accusa il Papa - è «una civiltà malata, che genera profonde alterazioni nell'uomo». La famiglia è il bersaglio principale: «alla disgregazione sembrano purtroppo puntare ai nostri giorni vari programmi, sostenuti da mezzi molto potenti. A volte sembra proprio che si cerchi di presentare come regolari ed attraenti, conferendo loro esterne apparenze di fascino, situazioni che di fatto sono irregolari». MATRIMONIO. Solo quello tradizionale può essere riconosciuto dalla società. «Non lo possono invece le altre unioni interpersonali che non rispondono alle condizioni sopra ricordate, anche se oggi si diffondono, proprio su tale punto, tendenze assai pericolose per il futuro della famiglia e della stessa società». PERMISSIVISMO. «Nessuna società umana può correre il rischio del permissivismo in questioni di fondo concernenti l'essenza del matrimonio e della famiglia», e le Organizzazioni di ogni tipo non devono «cedere alla tentazione di un'apparente e falsa modernità». PROCREAZIONE. «Le due dimensioni dell'unione coniugale, quella unitiva e quella procreativa, non possono essere separate artificialmente senza intaccare la verità intima dell'atto coniugale stesso». ABORTO. «Nessun legislatore umano può pertanto affermare: ti è lecito uccidere, hai diritto di uccidere, dovresti uccidere. Purtroppo nella storia del nostro secolo questo si è verificato, quando sono andate al potere, in modo anche democratico, forze politiche che hanno emanato leggi contrarie al diritto di ogni uomo alla vita, in nome di presunte quanto aberranti ragioni eugeniche, etniche e simili. Un fenomeno non meno grave, anche perché accompagnato da larga acquiescenza o consenso di opinione pubblica, è quello delle legislazioni non rispettose del diritto alla vita fin dal concepimento». EDUCAZIONE SESSUALE. «Nel contesto della civiltà del godimento, la donna può diventare per l'uomo un oggetto, i figli un ostacolo per i genitori, la famiglia un'istituzione ingombrante per la libertà dei membri che la compongono. Basta esaminare certi programmi di educazione sessuale introdotti nelle scuole, spesso nonostante il parere contrario e le stesse proteste di molti genitori». UBERO AMORE. «Sfrutta le debolezze umane fornendo loro una certa cornice di nobiltà, con l'aiuto della seduzione e col favore dell'opinione pubblica. Si cerca così di tranquillizzare la coscienza, creando un alibi morale». Ne pa¬ gano le conseguenze i figli, «condannati ad essere di fatto orfani di genitori vivi» MATERNITÀ'. Deve «ottenere un riconoscimento anche economico almeno pari a quello degli altri lavori». MASS MEDIA. «Quale verità può esserci nei films, negli spettacoli, nei programmi radio-televisivi nei quali dominano la pornografia e la violenza? I moderni strumenti della comunicazione sociale sono soggetti alla tentazione di manipolare il messaggio, rendendo falsa la verità sull'uomo. L'essere umano non è quello reclamizzato dalla pubblicità e presentato nei moderni mass media». Marco Tosatti Alla morale della famiglia il Papa ha dedicato ieri un documento di cento pagine

Persone citate: Gino Concetti, Giovanni Paolo, Giovanni Paolo Ii, Lopez Trujillo, Mass, Papa Wojtyla

Luoghi citati: Citta' Del Vaticano