«Risolvo i guai dell'inflazione con le canzoni di Paolo Conte» di Paolo Poletti

«Risolvo i guai dell'inflazione con le canzoni di Paolo Conte» Lecce, docente usa brani del cantautore nei suoi testi di economia «Risolvo i guai dell'inflazione con le canzoni di Paolo Conte» ALTA FINANZA IN MUSICA LAPIDEA gli venne in un ™ giorno d'esami. Era presidente della Commissione di Stato che a Lecce stava interrogando centinaia di candidati a uno dei soliti concorsi-fiume, la noia era tanta, la ripetitività delle domande ossessiva. Così il professor Renato Minafra inforcò un paio di occhiali neri e si mise a correggere le bozze di alcuni suoi saggi economici, delegando agli assistenti la cura degli esaminandi. Ma tra una correzione e l'altra Minafra si accorse che stava inserendo nei testi delle frasi di bell'effetto, efficaci per rendere più abbordabile un complicato concetto di Finanza. Frasi che però non erano sue: la memoria lo soccorreva con brani del musicista preferito, Paolo Conte, con quell'italiano colorito che il cantautore astigiano usa nei concerti, per parlare d'amore, di speranza, di delusione. E che si stava inserendo benissimo in un paragrafo sull'inflazione o sulla mobilità della mano d'opera in Puglia. Renato Minafra, leccese cinquantenne, commercialista, docente universitario e consulente di banche, da quel momento inserì in ogni suo lavoro alcune frasi contiane, riprese pari pari dai testi dei lp. I suoi serissimi colleghi dapprima lo guardarono increduli, poi si resero conto che l'esperimento funzionava. E gli attestati di stima sono giunti numerosi, al professor Minafra. «Lo so che l'idea può sembrar folle ma le assicuro che le immagini e le metafore create da Conte si adattano perfettamen te al linguaggio finanziario - dice Minafra -. Vuole degli esempi? Eccoli. In "Storia molto complicata tra sofferenze e... Partecipazioni", dove tratto la situazione bancaria nel Meridione, scrivo che "col divorzio tra Tesoro e Banca d'Italia del 1981 quest'ultima ha cessato di essere l'acquirente residuale dei titoli pubb'-'ni, abbandonando in stazioni, treno dei desideri". E poi, parlando delle strategie d'impresa: "Ciascuno stadio di sviluppo comune già in sé i germi di una crisi futura. Dopo un certo intervallo temporale, in questo mondo buio si presenteranno nuovi problemi, perché quel domani è già qui, è diventato oggi tanto in fretta"». «In una relazione sugli istituti di credito dico che "gli obiettivi dell'analisi del mercato consistono nell'analizzare onda su onda l'evoluzione delle variabili critiche nell'orizzonte della pianificazione, un sogno che non c'è o un pensiero già svanito"». Chiaro, no? Conte si è mostrato interessato all'esperimento, più dal punto di vista linguistico che finanziario. Ha invitato il commercialista ai suoi concerti, è andato a trovarlo quando si è trovato in tournee al Sud, e ora i due si telefonano spesso. I figli di Minafra, studenti universitari a Parma e a Milano, incoraggiano il padre a proseguire sulla via musical-finanziaria: pare che i loro compagni apprezzino questo linguaggio che stempera la noia mortale di certi testi di Economia. «Per definire le piccole imprese assillate da imposte e lacci burocratici, oltre che da una crisi durissima, e che si dibattono per riemergere, uso la frase: piccioni dalle ali bagnate. Lei può trovare qualcosa di più immediato ed efficace? Paolo Conte è un genio, non per nulla ha vinto un Premio Montale. E poi mi consente di lavorare divertendomi, e nel mio ramo questo è un dono importante». Paolo Poletti Gli studenti esultano «In questo modo il professore rende l'argomento molto meno noioso» Paolo Conte: il suo stile particolare ha molti estimatori anche all'estero

Persone citate: Minafra, Paolo Conte, Renato Minafra

Luoghi citati: Lecce, Milano, Parma, Puglia