«Eleggere Cicciolina? Non sono pentito» di Lilli Gruber
«Eleggere Cicciolina? Non sono Dentilo» li confronto durante la trasmissione «Al voto, al voto» di Lilli Gruber su Raiuno «Eleggere Cicciolina? Non sono Dentilo» «Io, primo liberaldemocratico; gli altri mi seguono» PANNELLA DA ZUCCONI ON. Pannella - è stata la prima domanda di Vittorio Zucconi nel faccia a faccia di «Al voto al voto» di Lilli Gruber - essere indiscreti con lei è quasi impossibile perché lei ha fatto della sua vita privata - prima che diventasse di moda - un fatto politico. Lei ha avuto moltissimi figli e figlie politiche, l'hanno mai delusa? «Mai». Come mai non ha mai voluto avere dei figli naturali? «Ne abbiamo spesso discusso, senza pregiudizi ideologici, io e la mia compagna. Siamo d'accordo su un concetto che dovrebbe essere cattolico: concepire una vita è una cosa di straordinaria importanza, che richiede molto amore e molta responsabilità. Ci siamo posti il problema in vari periodi, abbiamo concluso che non era il caso di mutare la nostra vita». La sua posizione sull'aborto è nota. Però, sul piano lima¬ no, secondo lei il padre non ha proprio nessuna voce in capitolo nella decisione di abortire, o di portare a termine la gravidanza? «Dove c'è amore e dialogo non si pone il problema. Ma l'illusione autoritaria frustrata degli impotenti, di farsi valere grazie al carabiniere o perché il magistrato ti convoca, è una delle manifestazioni di una cultura stalinista, di una incultura, di una illusione dove l'elemento della responsabilità, del dialogo, della libertà, non trova spazi». Parlando di aspetti giuridici e criminali lei avrebbe assolto la signora Bobbitt, che si è vendicata in quel modo? «Credo che un giudice non giudica mai delle fattispecie, ma delle persone, dei fatti. Lì si sono riconosciute attenuanti, particolari momenti... Credo, quindi, che l'uso che i mass-media ne hanno fatto dimostra che - come con Cicciolina - ogni volta che c'è il sesso in questo mondo, il mondo impazzisce...». Ma lei è orgoglioso di aver portato Cicciolina in Parlamento? «Sono orgoglioso di aver dovuto superare un linciaggio organizzato da Repubblica sul perché ho riconosciuto che non stava a me dire ad una candidata -l'ho chiamata io Cicciolina in causa, messa in ordine alfabetico, al 47° posto, con 12 candidati - perché non stava a me dirle di no, perché era una porno diva e non una casta diva. E dissi allora: italiani non preoccupatevi del male che non può fare Ilona Staller, preoccupatevi degli Andreotti, dei Berlinguer, del regime...». Quindi, nessun rimpianto? «Nessun orgoglio, perché quello non era un problema di orgoglio». Se si arrivasse a quello che tanti auspicano, al bipartitismo all'americana, lei da che parte si schiererebbe? «Io sono qui da quarant'anni, la gente mi conosce...». E' difficile stare soli in un sistema bipartitico. Lei ha detto: io mi sono fatto tutto da solo... «Adesso sono tutti divenuti liberaldemocratici, credono tutti ai mercato, son tutti più o meno non violenti, sono internazionalisti. Io ho avuto l'avventura, la sorte mi ha aiutato, di far sì che le scelte della mia vita siano oggi riconosciute da tutti come quelle che devono essere compiute da un Paese». Ma è vero che lei un giorno disse: "io faccio i comizi anche a letto"? «No, i comizi a letto no, forse ricordavo una cosa diversa. In realtà l'amore dà corpo alla parolai Scrive ancora poesie? Quelle brevi... Perché non ce ne recita una brevissima? «Eccola: speranza. Speranza non è che tu venga, verresti e sarebbe speranza». [r. int.] Pannella e Ayala
Persone citate: Andreotti, Ayala, Berlinguer, Ilona Staller, Lilli Gruber, Pannella, Vittorio Zucconi
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