«Il Cavaliere non avrà l'egemonia»
l'egemonia» Bossi «Il Cavaliere l'egemonia» MILANO. «Vinceremo noi, il polo della libertà. Ma non conta solo questo...». E cosa conta, onorevole Bossi? «Si tratta di vedere chi vince nel polo. Sono sicuro che non andrà a finire come dicono i sondaggi. La Lega prenderà una valanga di voti, più di Berlusconi. Noi saremo egemoni, non Forza Italia, nata per salvare la de e finita in un meccanismo che porterà alla distruzione dei democristiani». Ruggisce Bossi contro l'alleato di Arcore. Ed è il suo modo per aprire la campagna elettorale del Carroccio in quel di Baggio: periferia popolare di Milano, l'unico quartiere che a giugno ha votato a sinistra. Di qui, perciò, occcorre ripartire, per sbarrare la strada al polo progressista. Bordate dure contro Rifondazione, contro il «polo statalista», ma anche verso l'alleato borghese, padrone delle tv. Quelle tv, ammonisce il senatur, che «per anni ci hanno dato contro. Tutte. Quelle di Stato ma anche quelle private, controllate dai figli e dai nipoti del regime». Bel modo di essere alleati. Chissà come la prenderà Berlusconi... «La verità - replica Bossi - è la verità. Può anche dare fastidio, amico, ma resta quella che è...». La verità è che Bossi gioca questa campagna elettorale su due lunghezze d'onda. Primo, la battaglia tra polo del liberismo e polo «centralista e statalista». E qui, secondo il senatur, il pronostico è scontato: «Vinceremo, non stravinceremo. Ma sarà sufficiente per portare la Lega al governo». La seconda battaglia è nel polo, vuoi per tener alta la tensione tra i militanti vuoi per non perder colpi verso gli alleati nemici. [u. b.] Il segretario della Lega Umberto Bossi
Persone citate: Baggio, Berlusconi, Bossi, Umberto Bossi
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