Caro Clinton ti scrivo, mi troverai sul tuo computer

Caro Clinton ti scrivo, mi troverai sul tuo computer Fra Europa e Usa venti milioni di persone giocano, fanno affari e dialogano gratuitamente, anche con la Casa Bianca Caro Clinton ti scrivo, mi troverai sul tuo computer Una grande rete informatica costruita per la guerra fredda: ora è aperta a tutti -J^] LOS ANGELES 11 UANDO Bill Clinton ha 11 deciso di rompere l'em11 bargo commerciale con Y I il Vietnam, l'America si C è trovata divisa. Come ai tempi della guerra. Cari Bildt, primo ministro svedese, non ha avuto però alcun dubbio e per esprimere il suo appoggio al Presidente Usa gli ha scritto una lettera. Una lettera di cortesia, destinata in normali circostanze a restare seppellita negli archivi della Casa Bianca. Ma la missiva ha assunto un valore storico, E' stata spedita infatti non via corriere diplomatico e neanche via fax, ma attraverso la posta elettronica. Per la prima volta, due capi di governo hanno fatto ricorso ai segnali di una rete digitale per comunicare tra loro. Clinton, che da quando siede alla Casa Bianca ha ricevuto 125 mila messaggi elettronici (il suo indirizzo: President Whitehouse Gov.), ha risposto con lo stesso sistema. E' entrato nella Internet, una rete elet- tronica che permette di mandare messaggi in quasi ogni parte del mondo in tempo reale e a costo zero e si è rivolto a «Dear Cari» ringraziandolo per l'appoggio politico. Poi ha aggiunto: «Condivido il tuo entusiasmo per il potenziale di queste tecnologie di comunicazione emergenti. Questa dimostrazione di comunicazione elettronica è un passo importante verso la costruzione di una superstrada elettronica globale dell'informazione». Uno scheletro di questa superstrada c'è già e si chiama Internet. Oltre che da Clinton e Bildt, viene usata da circa 20 milioni di utenti e sta crescendo a ritmi esponenziali. Nata sulla metà degli Anni Sessanta, deve le sue origini alla guerra fredda. Il Pentagono voleva una rete che gli potesse garantire le comunicazioni anche in caso di guerra nucleare e gli scienziati della Rand Corporation, a Santa Monica, sono venuti fuori con questa idea di un network digitale che funzionava senza un computer centrale. Se un messaggio veniva interrotto, si ricomponeva, cercava un'altra strada di accesso e arrivava al suo destinatario. Come non ha un cervello che ne regola il traffico, la Internet non ha neanche chi ne limita l'accesso. Un prodotto della pianificazione governativa, nessuno la possiede e nessuno la gestisce. Bastano mille dol¬ lari per acquistare un personal e un modem, l'interfaccia tra il telefono e il computer, ed è fatta. Da arma di difesa l'Internet è diventata campo di gioco di ragazzi scatenati con i videogames, biblioteca per chi ha bisogno di consultare la Britannica, boutique per chi ama fare acquisti per corrispondenza, listino di Borsa per chi intende investire. Nel ciberspazio si può fare di tutto, si possono anche mantenere vecchie amicizie e crearne di nuove senza volto e senza occhi. Basta, in questo caso, collegarsi con una delle decine di migliaia di «bulletin boards» dove ci si insulta per opinioni politiche divergenti e ci si complimenta quando nasce un bambino, ci si scambiano immagini e messaggi pornografici e si discutono i meriti della Bibbia. «Siamo come un grande paese», sostiene David Farber, professore di scienza dei computer alla University of Pennsylvania e uno degli architetti originali della Internet. «Dovremmo fare domanda di ammissione all'Onu come prima nazione del ciberspazio». Anche se nessuno chiede il biglietto di ingresso, la navigazione nella Internet non è facile. All'inizio ci si sente persi. Ma lungo la strada si trovano guide che aiutano ad orientarsi e le librerie sono piene di manuali pratici. Ci sono anche dei servizi, a pagamento, che snel¬ liscono le operazioni di accesso e navigazione. Mentre gli studios di Hollywood e i giganti delle telecomunicazioni studiano come costruire e sfruttare la nuova superstrada elettronica, l'Internet continua a crescere, senza agenzie di p.r. che ne pubblicizzano i meriti e senza esattori che esigono un pedaggio. Un bigliettino da visita come si deve, ormai, deve contenere l'indirizzo elettronico in rete. Anche il Presidente degli Stati Uniti si è dovuto adattare. Per anni, ovunque andava, aveva sempre un ufficiale con la «valigetta» contenente i codici per lanciare un attacco nucleare. Adesso viaggia con un secondo aiutante la cui funzione, per fortuna, si è rivelata molto più importante. Ha anche lui una valigetta, con un portatile e un modem. Per poter inviare messaggi elettronici urgenti alla Casa Bianca. Lorenzo Sorta

Persone citate: Bildt, Bill Clinton, Clinton, David Farber, Dear, Whitehouse

Luoghi citati: America, Europa, Hollywood, Los Angeles, Pennsylvania, Stati Uniti, Usa, Vietnam