L'autogol di «Gratta e vinci» di Stefano Mancini

Nel giorno del debutto i tagliandi sono rimasti nei magazzini dei Monopoli Nel giorno del debutto i tagliandi sono rimasti nei magazzini dei Monopoli L'autogol di «Gratta e vinci» Inutile caccia ai biglietti della nuova lotteria ROMA. «Gratta e vinci», la lotteria che aiuta i disoccupati, pubblicizzata su Raiuno dai comici Zuzzurro e Gaspare, comincia con un clamoroso autogol: non ci sono i biglietti. Ieri mattina in molti li hanno cercati, assieme al pane, al giornale e alle sigarette. Tentare la fortuna costa soltanto duemila lire e in palio ci sono tanti premi, il primo da cento milioni. Ma che cosa ha inceppato la macchina organizzativa? La risposta viene dalle principali città: le confezioni - 500 tagliandi a cartone per ora consegnate ai gestori dei magazzini di generi di monopolio sono troppo poche per rifornire subito tutte le tabaccherie, mentre l'interesse della gente per questo nuovo gioco ò alto. «Sono arrivati i primi biglietti - dice il segretario della federazione tabaccai, Sergio Baronci -, ma sono troppo pochi, non ne abbiamo neppure uno per ogni tabaccheria. Ci hanno assicurato però che stanno arrivando gli altri e crediamo che in qualche giorno la richiesta potrà essere soddisfatta». Più complicata ancora è la situazione per gli altri punti vendita (edicolanti, ricevitorie del lotto, grandi magazzini e autogrill), dove la distribuzione è curata da concessionari privati che devono andare a ritirare direttamente i biglietti al Monopolio e che soltanto oggi riusciranno a rifornire gli esercizi. «La fontana della fortuna», più comunemente detta «Gratta e vinci» proprio perché basta scoprire le caselle per scoprire il premio, ha avuto un parto difficile: prima un rinvio per la concorrenza di alcuni quotidiani e settimanali usciti con concorsi analoghi, ora la figuraccia del lancio ufficiale in anticipo rispetto alla distribuzione dei tagliandi. La lotteria dell'Italia in crisi, partita con il lodevole intento di trovare 240 miliardi a favore del «fondo occupazione», risente ancora di ritardi e inefficienze di cui nessuno si prende la responsabilità. Mentre la gente ieri cercava i biglietti, il sottosegretario alle Finanze Paolo Bruno, il direttore dei Monopoli di Stato Ernesto Del Gizzo e il direttore Attività diversificate della Rai Antonio Capocasa, assieme ai comici Zuzzurro e Gaspare, spiegavano il funzionamento del «Gratta e vinci» in una conferenza stampa. Caratteristica fondamentale è l'elevato numero di premi in palio: nel primo lotto di biglietti stampati (40 milioni) ce ne sono per 4,5 milioni, con un rapporto di un biglietto vincente ogni nove. I premi principali vanno da un massimo di 100 milioni a un minimo di 10 milioni, ai quali vanno aggiunti quelli di consolazione (da cinquanta a duemila lire). Ma qual è la situazione nelle principali città? A Palermo i meno informati di tutti sembrano essere gli stessi tabaccai che, oltre a non avere a disposizione i biglietti, non sanno neppure di quale lotteria i clienti stiano parlando. Introvabili a Firenze e in Toscana i biglietti «Gratta e vinci», dove soltanto ieri mattina sono arrivati alla sede dei Monopoli i primi 200 pacchi per tutta la regione. Cento i pacchi per la Liguria, mentre più ottimisti sono i tabaccai di Bologna, dove sono in distribuzione 100 mila biglietti. A Venezia e provincia sono arrivate 150 scatole: per i 170 tabaccai del capoluogo solo 40 scatole che non riusciranno a soddisfare i tanti clienti. A Roma, dove anche i turisti stranieri tentano di «grattare e vincere», i responsabili dei Monopoli di Stato garantiscono che almeno 500 tabaccherie sono state rifornite mentre i tabaccai prendono tempo con i clienti. Troppo pochi anche in Piemonte i biglietti consegnati: 50 mila, molti dei quali già distri¬ buiti e venduti in poche ore. A Milano non c'era neppure un biglietto in vendita e ai tabaccai che hanno chiesto direttamente al Monopolio di essere riforniti è stato risposto che ci saranno dei ritardi e che non si sa quando le schedine saranno disponibili. L'ispettorato di Napoli ha ricevuto 100 cartoni per 2200 esercizi, ma ne sono attesi per domani altri 240. Proprio da Napoli, città dall'antica tradizione al gioco, arrivano alcune spiegazioni. Il Poligrafico dello Stato ha potuto stampare soltanto un numero limitato dei 40 milioni di biglietti previsti. Inoltre, a differenza di quanto avviene per le altre lotterie, la fornitura avviene non per stock di schedine, ma per blocchetti interi di 500 biglietti. Stefano Mancini

Persone citate: Antonio Capocasa, Paolo Bruno, Sergio Baronci, Zuzzurro E Gaspare