Il governo di Filippo Ceccarelli
Il governo Il governo Spadolini e Abete «Non sarà facile» ROMA. Spadolini e Abete sono d'accordo: governare dopo il 28 marzo non sarà facile. Anzi. «Il prossimo Parlamento non sarà di facile governabilità, ma il nuovo indirizzo teso a rafforzare il rapporto tra il Paese e la classe politica è irreversibile». Lo ha detto Giovanni Spadolini, nella conferenza stampa che ha concluso la sua visita a Pechino. «Si voleva ridurre il numero dei partiti - ha aggiunto - ma la decisione di lasciare una quota del 25% da eleggere con la proporzionale non assicura una semplificazione». Per il presidente della Confindustria, Abete, la vicenda elettorale «comunque si risolva, non garantirà la governabilità del Paese, a cui serve, invece, il completamento della legge elettorale». Intervenendo a un dibattito al Cnel, il presidente della Confindustria ha aggiunto che «è necessario evitare che il dibattito politico scassi il trend positivo dell'economia. Bisogna evitare che il dibattito politico scassi il trend positivo dell'economia», [r. i.] altri che non si ripresentano, come Colombo, per dire, come Piccoli, Pecchioli, Reichlin, Tortorella, Magri e Lama, insomma, poteva anche andargli peggio. Con un minimo di umana sensibilità, al di là della politica (e dei risvolti giudiziari e comunicativi che questa politica si trascina appresso, dall'avviso di garanzia all'articoletto con la notizia che il vecchio politico si tinge i capelli) fa più pena - e per altri versi insegna più cose - assistere alla mortificazione di celebratissime virtù che a niente in definitiva sono valse. O che almeno non hanno salvato i loro mitici depositari dall'esclusione: l'astuzia di Pomicino; l'elasticità di Scotti; la bonaria simpatia di Mammì; la fedeltà di Intini; la durezza contadina di Prandini; l'epicurea serenità di Bernini. Così come è perfino triste osservare come Vizzini, Martelli o La Malfa abbiano mollato o siano stati mollati sul più bello, quando stavano per farcela. Vivere senza di loro sarà più facile che per loro vivere senza di noi. Filippo Ceccarelli
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